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Solo una parola. Una storia al tempo delle leggi razziali

Quante volte ci giustifichiamo al mondo sostenendo che in fondo “quella parola” usata, magari in maniera poco gentile, è solo una parola? Tante, forse troppe volte. Lo facciamo noi adulti, lo fanno i politici, lo fanno i bambini che ci osservano ogni giorno.

Matteo Corradini ci offre un romanzo dal sapore amaro ma che ha l’assoluto pregio di riuscire a spiegare ai bambini la crudeltà delle parole. Delle leggi razziali. Di quel ieri, siamo nel 1938, che forse non è ancora del tutto passato dalla nostra quotidianità: Solo una parola (Rizzoli), candidato al Premio Strega Ragazzi e Ragazze categoria 6+ (selezionato tra i primi 12). Un romanzo amaro, che sicuramente farà riflettere i suoi lettori, anche adulti, capace di risvegliare uno sdegno assopito che invece chiede a gran voce di tornare ad essere considerato.

Solo una parola

Matteo Corradini, Solo una parola, illustrazioni di Sonia Cucculelli, Rizzoli
Matteo Corradini, Solo una parola, illustrazioni di Sonia Cucculelli, Rizzoli

Roberto ha nove anni. Vive a Venezia nel 1938, ama la sua città, i suoi migliori amici, Alvise e Lucia, e a casa con la sua famiglia spesso ascolta la radio, mentre suo papà si aggiorna leggendo i giornali per conoscere il pensiero del Primo ministro:

Il padre di Roberto legge sempre quello che dichiara il Primo ministro ai giornali. Un giorno è andato anche in una città vicina per ascoltarlo a parlare in piazza, fra tantra altra gente. Ha raccontato che è un uomo alto e imponente, che si veste da soldato perché si sente sempre in guerra, che ha dei bei muscoli, almeno visti da lontano, che forse ha un po’ di pancia ma trattiene il fiato e butta il petto in fuori tenendosi le mani sui fianchi, così la pancia gli rimane nascosta e sembra magro, un giovanotto. Visto in fotografia il primo ministro è pelato come un uovo, ha la mascella così grande che potrebbe schiacciarci le noci, gli occhi piccoli. E non porta mai gli occhiali.

Già, il Primo ministro non porta gli occhiali, ma perché mai questo romanzo sottolinea questo fatto? Attraverso la metafora degli “occhialuti” Matteo Corradini riesce a spiegare ai bambini cosa accadde esattamente nel 1938 in Italia e in Europa, ma soprattutto quali sentimenti e paure si annidarono nella pancia di molte persone, anche le più oneste e buone.

La paura del «diverso»

Paura degli occhialuti, perché degli occhialuti non ci si può fidare, hanno sempre bisogno di qualcosa, i daini sono in pericolo a causa loro (gli occhialuti si puliscono gli occhiali con la pelle di daino), gli occhialuti sono pericolosi, per il bene di tutti bisogna separarli dal resto della società, nasconderli, eliminarli.

Assieme a Roberto scopriamo che no, non si tratta solo di una parola, che manipolare i pensieri non è poi così difficile, isolare ciò che non piace perché ti hanno raccontato che non deve piacerti è più semplice di quanto si possa pensare. Smettere di andare a scuola con i non occhialuti, perdere il lavoro, chiudere il negozio, non potersi sposare con un non occhialuto per non mischiare le razze…Roberto osserva e vive questa follia, e noi lettori con lui.

Un libro che fa riflettere

Un libro incredibile capace di raccontare un’epoca forse non troppo lontana ma sicuramente difficile da capire agli occhi di un bambino: ma perché li odiano tanto mamma? Perché gli fanno del male? … Perché?

Il libro si conclude con un approfondimento sulle leggi razziali: cosa sono state e quali effetti hanno avuto sull’Italia di ottanta anni fa.

Personalmente considero Solo una parola un romanzo geniale, per la dolcezza infinita unita a una consapevolezza nitida con cui racconta l’inspiegabile alle nuove generazioni.

I libri della dozzina del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2020

Su Libri e bambini trovi le recensioni dei libri scelti per la prima selezione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2020.

Categoria 6+

Categoria +11

  • Chloe Daykin, Fish Boy, illustrazioni di Richard Jones, traduzione di Mario Sala Gallini, Giunti Editore

Review Overview

Leggibilità
Storia
Illustrazioni
Prezzo

Fa riflettere

Un libro da leggere, perché a volte solo una parola può fare molto male e sconvolgere il mondo intero, anche il nostro, non solo il loro.

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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