Il Cappellaio Matto: storia e frasi del personaggio di Lewis Carroll
Il Cappellaio Matto o The Mad Hatter è un personaggio creato da Lewis Carroll facente parte de Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie e di Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò.
In generale nei romanzi di Carroll non lo troviamo mai definito come Cappellaio Matto, ma solo come Cappellaio (Hatter) o con il diminutivo di Hatta. Di fatto Carroll non descrive nei dettagli l’aspetto fisico del Cappellaio Matto, ma tende a concentrarsi di più sul carattere, sul comportamento e sul suo rapporto con Alice. Quindi l’aspetto che conosciamo è di solito quello ricavato dai disegni dei romanzi di Carroll, con particolare riferimento a quelli originali di John Tenniel. Nei disegni di Tenniel il Cappellaio Matto viene raffigurato con un grande cilindro che porta l’etichetta «in this style 10/6», che indica il prezzo del cappello nel vecchio conio inglese.
Chi è il Cappellaio Matto
Il personaggio del Cappellaio Matto nasce da un gioco di parole creato da Carroll, esattamente come succede con la Lepre Marzolina e la Falsa Tartaruga. Nell’Inghilterra vittoriana c’era un modo di dire, «matto come un cappellaio» (mad as a hatter), espressione nata dagli effetti del mercurio usati nella lavorazione dei tessuti. Pensiamo anche al trucco utilizzato da Johnny Depp quando ha interpretato il Cappellaio Matto nel film di Tim Burton Alice in Wonderland: il colore usato riprende quello dell’avvelenamento da mercurio con le chiazze arancioni sulla cute.
La vita quotidiana del nostro personaggio
Il Cappellaio Matto abita nel Paese delle Meraviglie in una casa parallela a quella della Lepre dove, invece, si svolge l’azione vera e propria. Nel primo romanzo, il Cappellaio Matto è uno dei sudditi della Regina di Cuori. È un Cappellaio fallito che passa il suo tempo a bere, mangiare e oziare. In passato aveva partecipato al Festival della Canzone indetto dalla Regina cantando Twinkle, Twinkle little bat con risultati così pessimi da venire accusato di ammazzare il tempo. Per quel motivo il Tempo, offeso dalla performance, si fermò alle ore 5 per lui e i suoi amici. Quindi il Cappellaio vive perennemente all’ore del tè e partecipa di continuo alle feste della Lepre Marzolina.
Il Cappellaio non sembra riuscire a fare un discorso sensato, non riesce neanche a portarne uno a termine senza interrompersi e divagare di continuo. Il Cappellaio Matto ama gli orologi e ne ha uno che non segna le ore, ma solo il giorno e il mese. Celebre poi il suo indovinello «Che differenza c’è fra un corvo e uno scrittoio?» che anche nei romanzi non ha risposta e fa ammattire i critici.
Nel secondo romanzo, invece, il Cappellaio Matto fa parte della corte reale, è un servitore imprigionato prima ancora di aver commesso il misfatto. La sua instabilità mentale è una costante nei suoi incontri con Alice: prima la scaccia e poi fa conversazione con lei facendola arrabbiare con osservazioni personali e ponendole anche domande trabocchetto.
Alcune frasi del Cappellaio Matto
Ecco qualche citazione e frase del Cappellaio Matto prese da Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.
«Allora dovresti dire quello a cui credi», riprese la Lepre Marzolina.
«È quello che faccio», rispose subito Alice; «almeno credo a quello che dico, che poi è la stessa cosa.»
«Non è affatto la stessa cosa!» disse il Cappellaio. «Scusa, è come se tu dicessi che vedo quello che mangio è la stessa cosa di mangio quello che vedo!»
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È sempre l’ora del tè, e negli intervalli non abbiamo il tempo di lavare le tazze.
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Perché un corvo somiglia a uno scrittoio?
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Sbaglia di due giorni! — osservò sospirando il Cappellaio. — Te lo avevo detto che il burro avrebbe guastato il congegno!
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Il tempo non vuol esser battuto. Se tu fossi in buone relazioni con lui, farebbe dell’orologio ciò che tu vuoi. Per esempio, supponi che siano le nove, l’ora delle lezioni, basterebbe che gli dicessi una parolina all orecchio, e in un lampo la lancetta andrebbe innanzi!
Citazioni da Alice in Wonderland
Queste invece sono alcune citazioni prese dal film Alice in Wonderland.
- È assolutamente Alice. Sei assolutamente Alice ti riconoscerei tra mille!
- Ma che cappello mi prende?!
- Sto annalzando cose che cominciano con la lettera M. Tu hai idea del perché un corvo assomigli ad una scrivania? Abbasso la capocciona maledetta.
- Su, avanti, dobbiamo prepararci all’affettamento. E quindi è ora di perdonare e dimenticare, o dimenticare per donare, quale dei due venga prima o in ogni caso sia più conveniente.
- Tutti vanno a cavallo o usano il treno, ma il modo assolutamente migliore di viaggiare è a cappello. Ho fatto una rima?
- Vai a sud dalla piana dello zampone. Il castello della Regina Bianca è li vicino. Reggiti forte. Abbasso la maledetta Regina Rossa!
Foto | John Tenniel [Public domain], attraverso Wikimedia Commons