Il pirata e il farmacista, di Robert Louis Stevenson
Robert Louis Stevenson: ma c’è davvero qualcuno che non conosce questo intramontabile scrittore scozzese? La sua Isola del tesoro ha invaso le camerette di molti ragazzini e il suo Dottor Jekyll ha inquietato grandi e piccoli, continuando nel tempo a intrigare e interessare registi di ogni paese.
La sua salute precaria, di certo non ha avuto il potere di mettere i bastoni tra le ruote della sua inesauribile creatività: romanzi, novelle, versi, saggi, dei quali certo non possiamo aver letto tutto! Dunque oggi vi suggeriamo una sua particolare e breve creazione pubblicata dalla editrice Orecchio Acerbo, e intitolata Il pirata e il farmacista; la traduzione è di Damiano Abeni e ci mostra uno Stevenson piuttosto duro, particolarmente crudo nel finale, eppure molto intrigante sia nello stile che nel contenuto.
Il pirata e il farmacista
Siamo davanti a dei versi, o meglio, a una vera e propria ballata in rima in cui incontriamo due personaggi, Ben e Rob, uniti dallo stesso luogo natio (un piccolo villaggio), amici d’infanzia e compagni di scuola. Superata l’adolescenza le strade dei due si dividono evidenziando caratteri opposti: Ben è uno che resta sulla terraferma e che cerca di farsi una “posizione sicura”, diventando il benestante farmacista del villaggio e passando gli anni ad accumulare “tesori”; Rob, incapace di star fermo e agitato come un leone in gabbia, scappa via per mare e seguendo la sua indole irrequieta si trasforma in un pericoloso pirata, temuto e raccontato quasi come una leggenda. Lui, i suoi tesori, lo conquista gridando “all’arrembaggio!” armato fino ai denti.
Quando i due, dopo anni, si incontrano di nuovo al villaggio, confrontano la loro vita e le loro scelte lasciandoci confusi sul classico schema dei buoni e cattivi, qui rivoluzionato dalla penna di Stevenson, di certo non datata, vista la “morale della favola” così facilmente adattabile ai nostri tempi!
Le illustrazioni di Henning Wagenbreth
L’interessante e curioso testo de Il pirata e il farmacista riproposto da Orecchio Acerbo, è affiancato e completato dalle sapienti illustrazioni del tedesco Henning Wagenbreth. I suoi disegni dai colori vivacissimi, ricordano quelli di vecchie e belle scatole di latta, seppure rivelino anche un tocco consistente di modernità.
Qualcuno lo ha definito un racconto dalla morale amorale, e noi – estrapolando per voi una frase che pare scritta oggi piuttosto che nella seconda metà dell’800 – ve lo consigliamo:
Ecco la chiave del mondo che ci è intorno:
ruba poco ma ruba ogni giorno.
E questo precetto è il manifesto
di ciò che chiamiamo un uomo onesto.