Il Giorno della memoria spiegato ai bambini
Si può raccontare il Giorno della memoria ai bambini? A che età cominciare? Come farlo? La questione mi lascia da sempre perplessa.
Una questione da approfondire
Da bambina non ci sono mai stati filtri riguardo a questo tema così doloroso: ne ero spaventata, terrorizzata. A volte ero convinta di poter essere una prossima vittima, a volte mi sentivo in colpa come un carnefice. Lo stesso provano le bambine e i bambini di oggi se lasciati soli dinanzi a questo ricordo: possono spaventarsi.
Per raccontare ai bambini gli orrori del mondo, compresi quelli che abbiamo oggi sotto gli occhi (i rifugiati morti in mare, i profughi, le vittime degli attentati) dobbiamo saper trovare parole e strumenti adatti a loro.
Non possiamo piazzarli davanti alla televisione, lasciandoli alle prese con documentari o film che parlano dell’Olocausto senza filtri. Lo stesso dicasi per i libri, anche quando sono dedicati a bambini e ragazzi.
Come dice Daniele Novara, pedagogista, a proposito degli attacchi terroristici:
Fino in terza elementare i bambini sono immersi nel pensiero magico, credono che la parola possa generare cose reali. Su di loro le nostre parole possono compiere danni enormi.
Il Giorno della memoria spiegato ai bambini
Come regolarci allora per il Giorno della memoria spiegato ai bambini? Io, da mamma, sto seguendo queste regole, spero possano essere utili anche a voi:
- Evitare immagini crude e impressionanti.
- Seguire il consiglio di librai e bibliotecari di fiducia; portate i piccoli a mostre solo se progettate per bambini della loro fascia di età.
- Non lasciare mai da solo il bambino con libri, film, documentari sul tema. Accompagnarlo nella visione spiegando i passaggi più importanti.
- Spiegargli che lui è al sicuro.
- Proporgli azioni costruttive: ad esempio sostenere associazioni umanitarie che aiutano categorie di persone attualmente discriminate o travolte dalla guerra.
Testo a cura di Mariantonietta Barbara
Foto | Henryk Niestrój da Pixabay