Libri

«Il volo di Osvaldo», di Thomas Baas

Succede che la vita delle persone vada avanti sempre uguale, senza nessun sussulto. Magari a chi vive una vita così sta anche bene: del resto fare le stesse cose, vivere nello stesso modo può essere rassicurante. Almeno così succede a Osvaldo, protagonista del bel libro Il volo di Osvalo, scritto e illustrato da Tomas Baas e pubblicato in Italia da Clichy con la traduzione di Tommaso Gurrieri.

Il volo di Osvaldo

Thomas Baas, Il volo di Osvaldo
Thomas Baas, Il volo di Osvaldo

«Osvaldo era un omino normalissimo. Non gli era mai capitato niente di straordinario. Nessuna avventura incredibile, nessun viaggio indimenticabile, e soprattutto nessun grande amore». A dirla tutta il buon Osvaldo non si era mai allontanato dal suo quartiere: viveva nella sua bella casina, insieme a Pio-Pio il suo amico uccellino. La mattina andava a lavoro e Pio-Pio lo salutava cinguettando e poi lo accoglieva festoso al rientro, la sera. Così, tutte le giornate così. Finché un giorno Pio-Pio perse la sua felicità: non cantava più, né era più contento. Osvaldo si preoccupò: del resto Pio-Pio era il suo migliore amico! Prima comprò una gabbia più grande, ma niente: Pio-Pio restava triste. Per caso Osvaldo finisce in un negozio pieno di cose strane tra cui una pianta non certo comune.

«Attento, è una pianta molto speciale» gli confidò la commessa «arriva dalla giungla più selvaggia e ha il dono di rendere felice ogni persona a cui viene regalata».

Osvaldo la prese subito, certo che avrebbe reso felice il suo Pio-Pio. Ma, si sa, la felicità non è uguale per tutti e quello che succede sconvolgerà la vita di quell’omino tanto preciso che è Osvaldo.

Perché ci piace questo libro

La metafora è lampante: amare non vuol dire tenere in gabbia, ma lasciare liberi, anche se questo comporta una dura separazione. Tomas Baas descrive benissimo quello che prova Osvaldo, ma indica anche la via da seguire: «osservare», «ascoltare». Solo così, infatti, potrà ritrovare il suo Pio-Pio

Il libro – un maxi formato con all’interno una doppia pagina con grandi risvolti da aprire per avventurarsi nella giungla insieme ad Osvaldo – fa un uso sapiente dei colori. Solo due, a dire il vero: verde e rosso, con il primo che indica l’ordinarietà della vita e il secondo la follia di andare via. Alla fine sono due colori che si compenetrano, e non tutto è verde o rosso.

Molto bello il viaggio che Osvaldo compie nella giungla e la totale assenza di immagini quando è nel pieno della disperazione: solo una pagina verde, con il testo scritto molto grande che enfatizza alcune parole.

Un libro che è indicato per la lettura dai 5 anni in su, ma che secondo me è più adatto per lettori più grandi, che possano leggere la storia indipendentemente e seguire il signor Osvaldo nella giungla.

Dati del libro

Thomas Baas
traduzione di Tommaso Gurrieri
Il volo di Osvaldo
Clichy, 2017
pp. 42

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Review Overview

Leggibilità
Storia
Illustrazioni
Prezzo

Veritiero

Una narrazione semplice unita a immagini suggestivi

User Rating: 4.53 ( 2 votes)

Roberto Russo

Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.

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