Andreas Steinhöfel narra il centro del mondo
Vincitore del Premio Andersen 2023 nella categoria miglior libro oltre i 15 anni, Il centro del mondo di Andreas Steinhöfel (traduzione di Angela Ricci, La Nuova Frontiera), è un romanzo complesso, intricato, eppure limpido per i temi che affronta e che obbliga noi lettori ad affrontare. Un romanzo che mi sento di consigliare a chiunque, giovani lettori e non, perché offre uno spaccato di vita famigliare diverso e profondo senza eccedere in melodrammi e narrazioni troppo sdolcinate.
Il centro del mondo
Siamo in Germania, in un paesino dove gli altri giudicano e lapidano senza soppesare i danni che possono fare. Un luogo in cui il diverso fa paura e il sesso è contro ogni morale accettabile. In queste lande desolate crescono due gemelli, Phil e Dianne, figli di una madre troppo giovane e di un periodo storico che divide tutti tra dissoluti e conservatori.
Glass è una mamma che fa quello che può: prendeva amore, o quel che pensava fosse amore, dove e quando poteva. Phil è omosessuale, ed esserne consapevoli, così consapevoli, non è da tutti gli adolescenti. Dianne è consumata dalla gelosia e dalla sofferenza, ma nonostante tutto è molto più forte di quanto possa sembrare.
Nel tessuto complesso di questa famiglia troviamo anche amici adulti, amanti e amori.
La narrazione è interrotta da molti flashback che spiegano le emozioni del presente senza appesantire il racconto, anzi, rendono la storia lineare, nonostante le apparenze. Sullo sfondo, le lezioni di un professore decisamente dense di significati.
“La capacità di astrazione, signori miei, è il fondamento della ragione stessa, secondo gli illuministi. Ragione, logica… chi non coltiva queste abilità rimane preda inerme delle sue emozioni, come gli uomini primitivi di fronte alle forze naturali. Nel suo intimo, una persona del genere non smette mai di credere nella superstizione, per la sua mente il lampo e il tuono rimarranno sempre segni divini. E quindi, signore e signori, una persona così non potrà fare altro che indietreggiare di fronte alla vita”.
Io sono un disastro in matematica, e al contrario di Kat non ho alcuna predisposizione per la musica. Gli stessi discorsi in cui Händel ama perdersi suonano così astratti alle mie orecchie che dopo un paio di frasi riesco a malapena a seguirli.
Un romanzo che spiega i legami tra le persone
Per centro del mondo si intende, in questo romanzo, la casa-castello della famiglia, Visible, che diventa il centro di molte vite, tutte dipendenti da altre. Perché i legami d’amore che nascono e crescono tra queste mura sono talmente forti e veri da rendere tutta la narrazione credibile.
“Le persone di qui” disse Glass indicando con un ampio gesto tutta la piazza del mercato “vivono appiccicate le une alle altre da centinaia di anni e lo trovano del tutto normale. Ma sono le stesse persone che ti odieranno quando prima o poi ti innamorerai di un ragazzo”.
Ero ancora furioso con lei, ma sapevo che stava dicendo la verità. Visible era un luogo magico e Glass una madre fuori dal comune: le loro leggi non contavano nulla qui fuori, tra la Piccola Gente.
Un romanzo che accompagna l’adolescente a interrogarsi sugli errori degli adulti e ad accettarli, se ci riescono. Una storia che ricorda agli adulti quanto è difficile crescere, amare e scoprirsi. Per tutti questi motivi, non stupisce la vittoria del Premio Andersen.
I nostri voti
Storia
Leggibilità
Prezzo
Consigliato
Un romanzo di formazione molto intenso, che strappa risate e riflessioni profonde: l’adolescenza presentata dal punto di vista del diverso alla fine è uguale a molte altre adolescenze.