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Da qui si vede il mondo intero: un giallo introspettivo tra le mura di un condominio multiculturale

Ogni famiglia ha i suoi segreti, è inevitabile. Adulti che non desiderano raccontare il passato ai figli; figli che mentono perché non sanno bene come parlare della loro quotidianità ai genitori. Bugie innocenti, o bugie pesanti… fa parte della vita e del rapporto genitori e figli. A volte, però, dovremmo tutti sforzarci di sederci attorno a un tavolo per dirci la verità, perché altrimenti rischiamo che il non detto diventi troppo importante e invada ogni attimo della nostra vita.

Il libro Da qui si vede il mondo intero di Enne Koens (illustrazioni di Maartje Kuiper, traduzione di Olga Amagliani, Camelozampa editore, romanzo finalista categoria scuola primaria Premio Letteratura Ragazzi città di Cento), racconta quelle bugie ma anche molte altre storie.

Da qui si vede il mondo intero

Da una lettera riconsegnata al mittente, la storia di Dee si intreccia a molte altre narrazioni. Ognuna racconta sofferenze e mancanze, anche se Dee, va detto, cerca in tutti i modi di alleviare torti e incomprensioni.

Assieme ai suoi amici, Vito e Kevin, Dee scopre le storie di alcuni abitanti del palazzo in cui vive e, contemporaneamente, inizia a scoprire la propria storia, il suo passato così fortemente celato dalla mamma, giovane donna già provata dalla vita.

Dee inizia a sospettare che sua mamma non sia la sua vera madre. Indaga, chiede, scopre e interroga. Inizia a conoscere e capire il passato di diverse persone, compreso il suo, e con calma alcuni interrogativi trovano risposta.

“Sai come la vedo io, Dee?” dice poi. “Tutti sentono la mancanza di qualcuno. E tutti mancano a qualcuno. Per cui, avremmo potuto lasciare quella lettera letteralmente a chiunque”.

Io penso a tutte le storie che abbiamo sentito durante il nostro giro per il quartiere e capisco che ha ragione.

Un romanzo di formazione, vibrante e apparentemente spensierato come la sua protagonista che nasconde storie molto profonde e dolori moderni, genitori che scappano e altri talmente granitici da dimenticarsi di loro stessi. E l’amicizia così carezzevole da sembrare l’unica verità del complicato intreccio.

Riuscirà alla fine Dee a capire chi sono i suoi genitori? Sì e senza andare molto lontano. Una storia difficile, narrata con molto garbo e gentilezza.

“Va bene, vi racconterò una storia. Non la più triste. La storia dell’anello, che è una storia sull’amicizia. Voi due siete amici?”
“Sì” rispondiamo Vito e io in coro. Certo che lo siamo, sin da appena nati. Giochiamo insieme da quando abbiamo imparato a camminare. A volte da lui e a volte da me. Da lui, il più delle volte.
“È una bella cosa. La storia comincia sette anni fa, quando voi eravate ancora piccoli. La mia città è stata bombardata e sono rimasti soltanto fumo e macerie. È morta un sacco di gente, anche persone a cui volevo bene. A cui volevo bene più che a me stesso. Mio padre e la mia sorellina. Dopo, la città è diventata un incredibile labirinto. La gente va avanti con la sua vita, qualsiasi cosa accada. Costruiscono capanne di stracci e pietre, accendono fuochi, raccontano storie del passato e fantasticano su quello che verrà. Cercano i morti tra le rovine. E dopo che li hanno trovati, cercano cose di una volta. Devono esserci milioni di cose di una volta, lì, eppure noi non abbiamo trovato quasi mai niente. Tutto è stato inghiottito dalle macerie”.

I finalisti del Premio Letteratura Ragazzi Città di Cento

Su Libri e bambini proponiamo le recensioni dei testi in finale al prestigioso Premio Letteratura Ragazzi Città di Cento.

Finalisti scuola primaria:

Finalisti scuola secondaria di I grado:

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I nostri voti

Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo

Una lettura necessaria

Un romanzo sulla memoria, sulle storie di ognuno che si intrecciano con l’altro. Sulla fiducia e sulla genitorialità. Una storia difficile, narrata con molto garbo e gentilezza.

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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