Libri

Se vuoi la pace conosci la guerra: Nico Piro spiega le cause dei conflitti e come promuovere la pace.

Fino a che punto è nostro dovere di adulti informare bambine e bambini su cosa sia la guerra e sull’orrore che da sempre la accompagna?  Mi sono posta questa domanda mentre leggevo il libro Se vuoi la pace conosci la guerra di Nico Piro (HarperCollins editore). Il tema affrontato è denso e spiacevole e noi genitori siamo famosi per il voler sempre proteggere i nostri figli dalle brutture inspiegabili del mondo. Sebbene lo facciamo con le migliori intenzioni: siamo davvero nel giusto?

Se vuoi la pace conosci la guerra

Nico Piro è un giornalista. La prima impressione che ho avuto, immersa nelle pagine del suo libro, è che conosce ciò che descrive. Ma Piro non si è limitato a raccontare la guerra, no. Ha voluto raccontare la guerra a bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Con un linguaggio asciutto e diretto esplora diversi argomenti, dal potere economico ai giochi di guerra che spesso incoraggiamo e facciamo con i nostri figli, dal dolore alla paura.

(…) la guerra a cui giocate al parco o nel salotto con le armi di plastica può essere divertente perché al massimo vi sbucciate un ginocchio oppure rompete un vaso e fate arrabbiare mamma e papà.
La guerra vera invece si combatte con armi che non sono giocattoli ma strumenti di morte, non servono a divertirsi ma a uccidere e ferire. I bersagli sono i soldati, che torneranno più a casa e non vedranno più i loro cari, e chiunque si trovi in giro anche se non si tratta di combattenti, come donne, vecchi, bambini, un papà o una mamma.
La guerra vera è molto triste ed è fatta di dolore, di persone che restano ferite per il resto della loro vita e di altre che muoiono. Siete sicuri che non ci siano giochi migliori?
Giochi dove non si fa finta di uccidere qualcuno?

Un viaggio per ragazzi, adulti e insegnanti

Nico Piro non rende la pillola meno amara, è diretto e schietto. Usa un linguaggio semplice, adatto ai bambini e alle bambine, ma riporta fedelmente la guerra in ogni sua subdola declinazione.

E fa riflettere. I bambini che probabilmente fino alla lettura del libro non si sono fatti molti problemi a riguardo. Noi adulti, perché continuare a fare finta di niente e raccontare la favola del va tutto bene… non è un rituale che tutti i bambini del mondo possono sperare di ottenere. Dobbiamo prenderne atto.

Un consiglio. Il libro è davvero molto ben fatto e ricco. A mio avviso noi adulti dobbiamo leggerlo prima ed essere vicini ai bambini e ai ragazzi quando affronteranno la lettura, da soli o condivisa, perché le domande saranno tante, e ancora di più i dubbi e le paure. Stare al loro fianco li può aiutare a capire, e reggere un dolore che non è nostro ma non dobbiamo sottovalutare.

In guerra i bambini devono rinunciare alla scuola, quindi ai loro sogni di diventare, da grandi, medici, professori, calciatori, disegnatori di moda, artisti. I bambini in guerra non possono giocare perché non hanno giocattoli perché è tutto troppo pericoloso, anche uscire in cortile per giocare in nascondino. Spesso devono lavorare per aiutare la famiglia a mangiare. Se la loro famiglia decide di fuggire, devono affrontare un viaggio pericoloso che li poeta lontano da casa e dagli amici, che non rivedranno mai più. In alcune guerre i bambini sono persino costretti prendere le armi e a combattere al fianco dei grandi.

Disclaimer. Su alcuni dei titoli linkati in questo articolo, Libri e bambini ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi per l’utente finale. Potete cercare gli stessi articoli in libreria, su Google e acquistarli sul vostro store preferito.

I nostri voti

Storia
Leggibilità
Prezzo

Una lettura necessaria

Un libro da leggere insieme per conoscere e capire e trovare la forza di dire basta

User Rating: Be the first one !

Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio