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Milly Vodović, romanzo che sfida il razzismo e celebra la forza di una ragazza di fronte al dolore

Ma i sogni sono veri? Questa è una delle domande che sono soliti farmi i miei figli alle 7:30 di mattina. Una questione insidiosa, perché i sogni danno speranza, alimentano verità, ma non sono la realtà. O no?

Non è mia intenzione fare filosofia spicciola, ma il romanzo Milly Vodović di Nastasia Rugani (traduzione di Camilla Diez, La Nuova Frontiera, finalista Premio Andersen 2024 Categoria Miglior libro oltre i 15 anni), è un sogno realistico intrecciato alla violenza di strada e a un mondo che preferiamo non vedere, ma continua ancora oggi a esistere. Il mondo della povertà e dell’intolleranza, della morte.

Milly Vodović

Protagonista della storia è Milly regina suprema delle piantagrane, così l’ha definita il fratello maggiore. Una dodicenne sveglia, sorridente e curiosa nonostante la vita l’abbia già messa di fronte all’indifferenza e alla rabbia del genere umano. La famiglia di Milly è fuggita dalla Bosnia durante la guerra e ora vive a Birdtown, in mezzo alla polvere.

Il sorriso di Milly spiazza tutti, anche i bulli del quartiere, i bulli bianchi. Ma nulla può contro la morte che viene a prendersi suo fratello Almaz in maniera inspiegabile.

Ed è da questo punto della narrazione che il lettore inizia a comprendere realmente dove vive Milly, anche se i momenti onirici diventano più frequenti e qualcosa sembra fluttuare tra verità e invenzione, indizi vengono colti, mentre l’autrice ci ricorda che il dolore ha bisogno di spazio.

Un romanzo complesso, perfetto per ragazze e ragazzi

Con una scrittura fluida e mai banale Nastasia Rugani presenta un romanzo complesso nella forma e nel contenuto, adatto ai ragazzi e alle ragazze ma anche a un pubblico adulto. I colpi di scena si susseguono. ma è la dolcezza di Milly a conquistare. Milly Vodović che crede nella dignità e senza troppi giri di parole chiede “A cosa serve essere intelligenti, se poi ti fai trattare come un cane?”

Milly capace di scioglierti con un sorriso e di romperti un braccio se la infastidisci.

Come la morte, non ha rispetto per niente e nessuno. Se deve distogliersi dalla tomba di suo fratello, lo farà. A ogni modo, non è necessario comprendere ciò che ha deciso la mente per sfuggire all’orrore. Se le piccole scarpe da ginnastica sudicie hanno deciso di calpestare e schiacciare il popolo dei morti per confortare il cuore, sono libere di farlo.

Nella trama, una scrittrice coprotagonista riesce a narrare la morte e ad affrontarla, ad aiutarci a capire e conoscere meglio Milly e a non giudicare in maniera implacabile i “cattivi” della storia. Una storia particolare e originale per struttura e contenuti. Un libro che consiglio per capire e conoscere, comprendere e analizzare. E non fermarsi al primo abbaglio.

I vincitori del Premio Andersen 2024

  • Miglior libro 0/3 anni: Eva Rasano, Merlino dove vai?, Pulce edizioni.
  • Miglior libro 3/6 anni: Matthew Cordell, Agrifoglio, traduzione di Maria Pia Secciani, Edizioni Clichy.
  • Miglior libro 6/9 anni: Edward Van de Vendel e Anoush Elman, Misha. Io, i miei tre fratelli e un coniglio, illustrazioni di Annet Schaap, traduzione di Laura Pignatti, Sinnos.
  • Miglior libro 9/12 anni: Dave Eggers, Lo strambo trasloco della magione Miller, illustrazioni di Júlia Sardà, traduzione di Giulia Rizzo, L’ippocampo Edizioni.
  • Miglior libro oltre i 12 anni: Jenny Jägerfled, Grande, bro!, traduzione di Laura Cangemi, Iperborea.
  • Miglior libro oltre i 15 anni: Jean-Claud van Rijckeghem, Testa di ferro, traduzione di Olga Amagliani, Camelozampa.
  • Miglior libro di divulgazione: Elisa Lauzana e Irene Lazzarin, La camera buisssima, Quinto Quarto.
  • Miglior libro fatto ad arte: Anne Brouillard, Viaggio d’inverno, Orecchio Acerbo.
  • Miglior albo illustrato: Kiyo Tanaka, La cosa nera, traduzione a cura della redazione, Topipittori.
  • Miglior libro senza parole: Issa Watanabe, Kintsugi, Logosedizioni.
  • Miglior libro a fumetti: Ximo Abadía, Khat. Storia di un rifugiato, traduzione di Loredana Serratore, Il gatto verde.
  • Miglior libro mai premiato: Antje Damm, Fammi una domanda!, traduzione di Francesca Pamina Ros, Il Leone Verde.

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I nostri voti

Storia
Leggibilità
Prezzo

Originale

Un originale narrazione per avvicinare i lettori alla morte e alla vita che prosegue

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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