Le avventure di Jacques Papier, di Michelle Cuevas
Vi innamorerete di Jacques e della sua creatrice. La sua storia è surreale, divertente, originale, ottimamente scritta. La De Agostini ha fatto decisamente centro con la traduzione di Le avventure di Jacques Papier. Storia vera di un amico immaginario di Michelle Cuevas. Partiamo dalla trama del libro.
Le avventure di Jacques Papier
Jacques ha una sorellina, Fleur, con cui trascorre tutto il suo tempo. Lui ne è felice finché non si rende conto che le attenzioni di tutti vanno sempre e solo a lei. Lui sembra davvero invisibile. Per ripicca decide di trovarsi un amico immaginario con cui trascorrere del tempo. La sua tristezza, però, non ne trae beneficio e la situazione non migliora.
La verità è che questo è quello che vogliono tutti: qualcuno che ci conosca in questo modo, che ci capisca. Non parlo di gusti o di taglio di capelli, ma di qualcuno che veda quel che siamo in realtà. Vogliamo tutti trovare la persona che sa chi siamo, realmente, con tutte le nostre stramberie, e che ci accetta così. Vi è mai successo che qualcuno riuscisse davvero a vedervi? Che sapesse cogliere sul serio la parte più profonda di voi, invisibile al resto del mondo?
Il nostro protagonista ci metterà un po’ a capire, grazie all’incontro con altri bambini e strani personaggi, che il motivo per cui nessuno lo vede, a parte loro, naturalmente, è che Jacques è l’amico immaginario di Fleur. Che fare a quel punto? Restare? Protestare? Dimettersi?
Gli amici immaginari
Il primo passo è spiegare a Fleur la loro complicata relazione, il che, come i lettori possono immaginare, ha delle serie ripercussioni sulla vita della bambina:
«Se Jacques è immaginario» ha detto Fleur «ma non se n’è mai accorto, e adesso invece sì, allora forse sono immaginaria pure io. O tu, mamma. O papà. I vasi, le pentole, il soffitto, il cielo, il tempo, l’erba e tutte le nostre stupide vite!»
La presa di coscienza di Jacques, esilarante di per sé, comporta tutta un’altra raffica di eventi comici, ma non troppo. Infatti questo bellissimo libro oltre che riportarci alla nostra infanzia ci fa ragionare su temi tutt’altro che velleitari: la percezione di sé che hanno i bambini, la relazione dei grandi con la loro immaginazione e con la propria per finire con temi filosofici riguardanti l’identità e la percezione del mondo.
Un libro scritto benissimo
Questo libro è scritto benissimo e altrettanto ben tradotto da Giuseppe Iacobaci. Non mi capitava da tempo di ridere da sola e di ammirare così tanto una scrittrice. La troverete di grande ispirazione se avete avuto un amico immaginario, se avete bambini, se siete scrittori.
Testo a cura di Mariantonietta Barbara