Viva Carnevale di Carlo Goldoni
Tra le poesie di Carnevale quella di Carlo Goldoni (1707-1793), uno dei padri della commedia moderna, dal titolo La stagion del Carnevale è tra la più famose. È meglio conosciuta con il titolo di Viva Carnevale.
La poesia Viva Carnevale di Carlo Goldoni
Viva Carnevale di Carlo Goldoni è tratto dal dramma comico La mascherata (1751) ed è ambientato a Milano, durante il periodo di Carnevale.
Siamo nella prima scena dell’atto secondo del dramma comico e il contesto è quello di una piazza spaziosa pronta per accogliere la sfilata delle maschere. Arrivano in scena i personaggi principali, su un carro adornato in maniera bizzarra. Il carro fa il giro della scena e i personaggi in scena cantano quello che Goldoni definisce il Baccanale: è la poesia in questione, composta da cinque strofe in rima alternata.
(Nella versione originale il termine usato è carnovale, che qui sostituiamo con il corrente Carnevale)
La stagion del Carnevale
La stagion del Carnevale
tutto il mondo fa cambiar.
Chi sta bene e chi sta male
Carneval fa rallegrar.Chi ha denari se li spende;
chi non ne ha ne vuol trovar;
e s’impegna, e poi si vende,
per andarsi a sollazzar.Qua la moglie e là il marito,
ognun va dove gli par;
ognun corre a qualche invito,
chi a giocare e chi a ballar.Par che ognun di Carnevale
a suo modo possa far;
par che ora non sia male
anche pazzo diventar.Viva dunque il Carnevale,
che diletti ci suol dar.
Carneval che tanto vale,
che fa i cuori giubilar.
Terminato il giro e cantato il Baccanale, tutti i personaggi scendono dal carro che esce di scena.
La filastrocca per la festa in maschera
Il componimento riassume in maniera significativa le caratteristiche principali del Carnevale, puntando sull’aspetto dell’allegria e della libertà che caratterizza proprio questa festa.
La stagion del Carnevale di Carlo Goldoni è spesso presentata anche come filastrocca per bambini, anche se in questi casi a volte si tolgono una o due strofe (la terza e la quarta nello specifico, ma soprattutto la terza).
Foto | Di Fedor Adolfovich Fogt (www.belpost.by 562-13) [Public domain], attraverso Wikimedia Commons