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Ti conosco mascherina: Ilaria Capua spiega ai più piccoli come difendersi dalla Covid

Il 2020 passerà alla storia come l’anno della Covid. Inutile girarci attorno: è un periodo difficile per tutto il mondo. Ci troviamo in una centrifuga che fatichiamo a comprendere, soprattutto chi ha la fortuna di conoscere il virus solo dalla televisione e dai media in generale. Numeri, regole, divieti. Un gran caos, anche questo non possiamo negarlo.

Le quattro regole fondamentali anti-Covid

Ma vi ricordate le quattro semplici regole che ci hanno ripetuto allo sfinimento a marzo?

  1. Lavarsi spesso le mani
  2. Starnutire e tossire nell’incavo del gomito
  3. Stare a casa se si ha la febbre
  4. Indossare la mascherina

Buone pratiche utili sempre, e che possono aiutarci a semplificare lo stordimento generale nel quale ci troviamo immersi.

Covid e bambini

E con i bambini? Come fare con i bambini?

Ho trascorso l’intera estate a spiegare ai miei figli, o almeno ci ho provato, che cos’è la Covid-19, perché dobbiamo lavarci le mani e indossare la mascherina, perché dobbiamo starnutire nel gomito. Le regole si seguono con meno disagio se si comprendono. E dopo aver proposto mascherine con denti da vampiro, orsi e denti da lupo mannaro, oggi la frase “ora mascheriamoci!” prima di uscire ammetto che viene rispettata, anche sghignazzando parecchio.

Così quando è arrivato il momento di andare a scuola erano pronti, pronti alla mascherina, che non piace a nessuno sia chiaro, al gel disinfettante, al gomito; sulle distanze abbiamo dovuto lavorarci ancora un po’ con il piccolo ma alla fine siamo riusciti nell’impresa.

E loro, i bambini, non si lamentano. Sanno che non è per sempre. Oggi si ricordano da soli di lavarsi le mani spesso, la mascherina continua a essere un fastidio ma la si indossa, e i banchi di scuola sono più distanti di quanto avrebbero voluto, ma l’importante è continuare ad andarci a scuola, e questo l’hanno capito benissimo. Loro.

Ti conosco mascherina

Ti conosco mascherina
Una pagina interna di Ti conosco mascherina

Non è stato facile costruire insieme questo percorso, spiegare, capire, ma un valido aiuto lo potete trovare nel libro Ti conosco mascherina di Ilaria Capua (edito da La Coccinella).

Non è allarmistico, non è impositivo. È un volume riflessivo, con semplici immagini, frasi brevi, alette che si alzano per scoprire altri dettagli, e una storia in sottofondo: spiega in maniera molto semplice e dolce perché oggi la mascherina, il lavarsi le mani, il rispettare semplici regole è così importante.

La dottoressa Ilaria Capua riesce a unire i fatti scientifici all’accoglienza che ogni bambino merita, portando il difficile alla loro portata, senza mai cadere nel banale, ma cercando di dare spiegazioni realistiche, solide, e contemporaneamente rassicurando i piccoli perché “non dobbiamo avere paura. I virus ci sono da sempre”.

Iaia, la piccola protagonista del libro Ti conosco mascherina, sta cercando di capire. Alla televisione hanno appena dato tante notizie flash che l’hanno un po’ spaventata. Si chiede cos’è un virus e se anche il suo orsetto di peluche si può ammalare. Inizia così un viaggio assieme a lei per capire cos’è un virus, come si diffonde oggi, come possono trasmetterlo le persone e perché è necessario mantenere le distanze.

Anche gli adulti fanno fatica a capire cosa sta accadendo, e molti bambini sono spaventati nonostante i nostri sforzi per tranquillizzarli e cercare di farli crescere sereni. Non è facile, anzi, ma spesso un libro aiuta, e questo libro è sicuramente molto utile. Perché è un libro gentile, rigoroso, e colmo di speranza nonostante la serietà con cui affronta l’argomento, esattamente come la sua autrice.

Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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