Pieno vuoto: Cristina Bellemo e Liuna Virardi ci fanno riflettere sulla diversità

I bambini, spesso, accolgono la diversità (intesa come “diverso da me”), con estrema ammirazione ed entusiasmo. Tutto ciò che è diverso è nuovo e quindi degno di attenzione. Siamo noi adulti che tendiamo a storcere il naso per ogni dettaglio che consideriamo fuori posto. Allontaniamo ciò che non capiamo e prendiamo le distanze da molti fatti/persone/eventi che potrebbero invece arricchirci moltissimo, o che, semplicemente, vivono indipendentemente dal nostro giudizio.
Spiegare la diversità ai bambini, anche se la accolgono con maggiore spensieratezza, è molto difficile. Riuscire a contestualizzare un concetto così ampio, complesso eppure quotidiano, anche a chi non la percepisce è un’impresa da titani. Con Pieno vuoto, Cristina Bellemo e Liuna Virardi ci sono riuscite.
Pieno vuoto

Parole e immagini molto grafiche e pulite riescono a innescare tantissimi spunti di riflessione, confronti, argomenti più o meno profondi, sulla diversità fisica, di pensiero ma anche emozionale, sull’importanza della sua esistenza e sulla sua perfezione.
Due signori, Vuoto e Pieno appunto, si incontrano, si osservano. Esaltano le loro differenze ma contemporaneamente provano curiosità verso il simile eppure così diverso. Sono distanti, e a tratti molto critici, ma la volontà di continuare a comunicare li porta a scoprire meraviglie insospettabili.
Parole e immagini perfette, scrivevo. Il linguaggio scelto è poetico ma contemporaneamente colmo di aspettative, e le immagini sono grafiche pulite, ricordano molto i loghi degli anni ’90, essenziali ma capaci di narrare grazie alla contrapposizione del bianco e nero. Del vuoto e pieno. Abbiamo bisogno di concretezza ma anche di leggerezza, di azione e di pensiero.

Siamo curiosi, instancabili esploratori del mondo ma tendiamo a osservare con attenzione prima di lasciarci andare.
Abbiamo bisogno di ogni dettaglio per trovare il perfetto equilibrio.
Vi sembra troppo poetico? Provate a leggere questo libro, e far osservare, a un gruppo di bambini, e chiedete loro impressioni, pensieri e riflessioni: vi stupiranno, ogni giorno di più.