La scatola dei sogni: Anna Vivarelli e Guido Quarzo ci portano agli albori del cinema
Oggi siamo talmente abituati a gustarci film incredibili sul divano di casa, ricordando con nostalgia i cinema che al momento sono chiusi, da accettare effetti speciali e trame complicate senza porci troppe domande. Accendiamo lo schermo e viaggiamo con la fantasia.
Ma come è nato il cinema? Qual è la sua storia? Come erano i primissimi “film”? Come li realizzavano?
Se proviamo a chiederlo ai ragazzi, non tutti sanno rispondere. Alcuni sanno che i primi film, “quelli vecchi”, erano in bianco e nero, i più appassionati forse esclameranno orgogliosi che i film del passato erano muti e lenti.
Quanti incredibili laboratori si potrebbero organizzare con i ragazzi su questo tema! Dalla fotografia ai primi fotogrammi, dai proiezionisti agli attori per caso, fino ai fratelli Lumière che sono l’inizio di tutto.
L’agile penna di Anna Vivarelli e Guido Quarzo, qui già conosciuti come autori del bellissimo libro La danza delle rane, torna a raccontarci un’era lontana, un sogno. Anzi La scatola dei sogni (Editoriale Scienza).
La scatola dei sogni
Un romanzo per ragazzi semplicemente perfetto: scritto con la giusta dose di ritmo, avventura e storia, un misto di nozioni abbinato sapientemente ad altre vicende capaci di attirare i più giovani e, contemporaneamente, donare uno spaccato oggettivamente lontano ma che determina ancora oggi un cambiamento radicale nel mondo dell’immagine. Una storia che è la storia del cinema, e dell’ingegno umano.
Il romanzo di Anna Vivarelli e Guido Quarzo
Siamo nel 1985 a casa dei Lumière, fratelli e padre. I Lumière sono industriali della fotografia, ma quel giorno devono presentare al mondo “ricco”, ovvero al mondo che ha la possibilità economica di investire, un’invenzione che, dicono, rivoluzionerà il mondo.
Attenzione! La scatola dei sogni non racconta la storia dei fratelli Lumière, storia che comunque potrebbe affascinare non pochi giovani lettori, no. Il romanzo racconta la storia di Marcel Moreau personaggio inventato per l’occasione ma capace di conquistare tutta la nostra attenzione. Marcel è il giovane giardiniere, garzone, tutto fare di casa Lumière; talmente tutto fare da diventare il proiezionista ufficiale delle loro primissime pellicole.
Tornando all’inizio della nostra storia, siamo a casa dei Lumière assieme ad altri ricchi esponenti della società e ai loro giovani figli. Tra questi troviamo Nina, ragazza intraprendente per nulla interessata a diventare la tappezzeria di qualche noioso marito scelto dai suoi genitori. Una compagnia molto strana, ma entusiasta e molto interessata a questo nuovo utilizzo della pellicola, nuova invenzione creata per scopi didattici e istruttivi non per divertire, sottolineano i padroni di casa.
Marcel proietta la pellicola, i presenti ne sono entusiasti. Marcel impara, i Lumière inventano, girano, costruiscono storie brevi, di pochi minuti, ma capaci di lasciare a bocca aperta il loro pubblico, anche se ridotto. I sogni volano, le pellicole creano, la mente dell’essere umano compie da sempre meraviglie.
E l’amore tra Marcel e Nina li porterà a Torino, dove daranno vita al Piccolo Cinematografo Lumière. Non mancano colpi di scena, sparatorie, ladri e potenziali assassini.
Una storia che conquista
I romanzi di Anna Vivarelli e Guido Quarzo mi lasciano sempre senza parole, sono scritti divinamente e riescono a intrecciare storia e scienza senza mai tralasciare l’aspetto narrativo che è determinante per riuscire a conquistare i giovani lettori.
La scatola dei sogni ha un ritmo incalzante, presenta un mistero di tutto rispetto e racconta la storia del cinema così come non l’avevamo mai letta, riuscendo a dare carattere a personaggi noti del passato e contemporaneamente a rendere credibili anche i personaggi inventati per l’occasione: non sono mai esistiti, ma nel caso…dovevano essere per forza così!
E in quell’istante provò un pizzico di nostalgia: sì, doveva riconoscere che un poco gli mancavano i Lumière. In fondo lo avevano sempre trattato bene, non si poteva pretendere di più. Grazie a loro aveva imparato un mestiere del tutto nuovo, ma, soprattutto, aveva capito quanto sia necessario alzare lo sguardo, pensare al futuro non come alla ripetizione di gesti sempre uguali, bensì come a una strada tutta da inventare.
Le illustrazioni di Silvia Mauri per La scatola dei sogni
Una particolare menzione meritano le illustrazioni di Silvia Mauri: incantevoli. Riescono a evocare il passato creando empatia con il lettore, incuriosendolo. Apparentemente semplici dimostrano una padronanza assoluta di uno stile mai banale e capace di creare narrazione nella narrazione. La mancanza di colori è una scelta geniale, in linea con l’epoca narrata.
Review Overview
Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo
Ottima lettura
Un romanzo per ragazzi assolutamente da leggere, per conoscere la storia del cinema, e anche per godersi una incredibile avventura.