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Sam e Pen: Lorenza Farina racconta il rapporto dei bambini con la malattia

Raccontare la malattia ai bambini è uno dei grandi drammi di chi l’ha vissuta: spiegare cosa è successo, cosa accadrà, o cosa potrebbe accadere. Dare un significato alle emozioni degli adulti, ma, contemporaneamente rispettare e accogliere anche le risposte emotive dei bambini.

La malattia è un evento difficile da affrontare: è inaspettato, ignoto a chi la sta vivendo e ai suoi familiari, comporta un’analisi e una ricerca nuova, un’accettazione, e una dose di speranza talmente forte che non tutti riescono a trattenere. Altri, si lasciano andare al pessimismo, alla paura, al terrore.

In Sam e Pen Lorenza Farina riesce a raccontare una storia apparentemente leggera, una storia di tanti bambini, ma sfogliando le pagine diventa sempre più densa e vera, capace di creare empatia e di dare una consistenza anche alle emozioni più strane. Le illustrazioni di Valentina Malgarise aggiungono al racconto dettagli e sensazioni, come a voler fermare nel tempo momenti irripetibili.

Sam e Pen

Sam e Pen
Lorenza Farina, Sam e Pen, illustrazioni di Valentina Malgarise

Sam e Pen sono due fratelli di otto e sei anni: giocano, corrono, sono felici. Amano giocare con l’acqua e in particolare Sam ama l’estate proprio perché finalmente può tuffarsi vicino al Mulino Abbandonato. Sam e Pen hanno una sola grande, grandissima paura: il Succhiasangue. All’inizio della loro storia il lettore non capisce chi sia e cosa fa il Succhiasangue, sa solo che è davvero spaventoso.

Così Sam si tuffa e sembra volare nel cielo e poi giù verso l’acqua profonda, e mi pare di sentire i bambini trattenere il fiato mentre si immaginano questa azione così coraggiosa!

Ma un giorno il Succhiasangue si riaffaccia sulla loro vita… la malattia di Sam non è affatto semplice, non può passare con un cerotto, ha bisogno di tempo e dottori, di pazienza.

Il Succhiasangue apparve senza preavviso un giorno di luglio, pieno d’afa e di tafani fastidiosi che pungevano la pelle dei due fratelli. Forse Sam si era dimenticato di chiudere bene la bocca quella notte. Forse aveva dormito con la finestra aperta e quello si era infilato nella sua stanza come un ladro. Il Succhiasangue divorò in un attimo i suoi globuli rossi, lasciandolo senza forze e terreo in volto.

– Devo andare in ospedale per sconfiggere il Succhiasangue – le rivelò Sam una mattina, alzandosi dal letto con un’espressione triste negli occhi. – Tu mi aspetterai, non è vero, Pen?

Così Pen aspetta, sola, senza capire esattamente cosa sta accadendo al suo amato fratello. E un giorno decide di essere coraggiosa esattamente come lui… il tuffo la sta aspettando.

Una storia che fa riflettere

Ovviamente la storia non finisce così. Per tranquillizzavi aggiungo che a Pen non accade nulla, se non scoprire che a volte piangere aiuta ad affrontare la realtà. Una bella storia, colma di realismo e di sogno, capace di farci riflettere, noi adulti, sull’importanza di spiegare la malattia anche ai bambini, non è facile trovare le parole giuste, ma Lorenza Farina ci insegna che è necessario. E di far riflettere i bambini su un argomento troppo spesso evitato, scomodo.

Review Overview

Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo

Per riflettere

Un albo dolce e apparentemente onirico capace di raccontare la malattia in maniera nuova, rispettosa nei confronti dei bambini.

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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