Sgrunt!: Daniele Movarelli e Alice Coppini raccontano l’avventura perfetta per bambini
Avete mai osservato i bambini? Non di sfuggita, ma con estrema attenzione. Scoprirete che ogni dettaglio della realtà che li circonda, sia esso vivente o inanimato, può diventare parte di una storia travolgente. Dal legnetto trovato per sbaglio in giardino che si trasforma in una bacchetta magica dagli incredibili poteri, alla canna per annaffiare che d’improvviso diventa il mostro più pauroso di sempre, con tanto di denti e veleno.
Saltano, corrono, strisciano, battagliano, vincono (quasi sempre).
Qui in casa l’eroe indiscusso è e rimane Spiderman. Rinominato per l’occasione Spidermenino, e sempre qui, in casa, si tuffa, lancia ragnatele, combatte (molti) cattivi, corre e si tuffa. Poi di colpo diventa un ninja, quindi un esploratore, un cavaliere, un mago, un…
Che fatica, ma che meraviglia!
E attenzione: non solo i luoghi e gli oggetti, anche le persone vengono trascinate in questo vortice incredibile di fantasia e immaginazione. La mamma diventa strega o drago, a seconda dell’esigenza, il vicino un pericoloso nemico, la ruspa un mostro con terribili tentacoli.
Così, leggendo Sgrunt! di Daniele Movarelli e Alice Coppini (editrice Sinnos), non sono riuscita a trattenere il sorriso, molti sorrisi, sonore risate. Perché Giustino, il protagonista, è il bambino perfetto, capace di inventare, creare e di dare vita a personaggi inimmaginabili. O forse Sgrunt esiste davvero?
Sgrunt!
Giustino descrive Sgrunt come un grande, grosso vecchio pirata, ma l’aggettivo che a mio avviso meglio lo definisce è: spinoso. Anche se a vedere il suo disegno sembra molto interessante: simpatico no, ma interessante decisamente sì.
Ma soprattutto Sgrunt, oggi in pensione, ha evidentemente un’anima piratesca ancora molto arzilla.
Il Signor Sgrunt un tempo era un pirata, di quelli tosti che passano la vita in mezzo agli oceani ad affrontare onde nere alte come montagne.
Per questo adesso vive, in pensione, nel tranquillo paese di Monte Quiete.
Anche Monte Quiete viene descritto divinamente dal piccolo Giustino, un paese dove non succede mai niente. Oh quanti bambini descrivono così il luogo dove vivono! Ed effettivamente come dar loro torto: rispetto alle loro epiche avventure immaginarie, non succede mai nulla praticamente ovunque. Ma Monte Quiete ha anche le case, i giardini, e addirittura i fiori tutti uguali.
A Monte Quiete non siamo in molti: 54 gatti, 37 cani e 345 persone. Di queste 345 c’è un solo pirata, Sgrunt, e ci sono 112 bambini. Uno di questi sono io, Giustino.
Giustino e Sgrunt sono amici, non lo diventano durante il racconto, lo sono già, anche se a Monte Quiete spariscono i gatti e tutti sono convinti che sia colpa del vecchio pirata: chissà…
E i cattivi?
I cattivi di questa storia sono tre bulletti – Smilzo, Tozzo e Teschio – che perseguitano sempre Giustino, davvero molto antipatici, ma niente paura con l’aiuto di Sgrunt e della sua incredibile intraprendenza Giustino riuscirà a mettere al loro posto anche i bulli!
Un libro che conquista
Divertente, irriverente, avventuroso, questo racconto riesce a conquistare tutti per simpatia e ritmo incalzante, Giustino non si ferma mai, e noi con lui corriamo, esploriamo, scopriamo, sfidiamo e vinciamo. Un protagonista simile a tanti, tantissimi bambini, capace di colorare la realtà, o è davvero così?, di donarci una storia appassionante.
Una storia bellissima, scrivevo, ma incorniciata da illustrazioni semplicemente perfette, colorate, allegre, stimolanti, grazie a loro immaginiamo Sgrunt, ogni suo dettaglio, e i bulli diventano ancora più antipatici, e le avventure riescono a toglierci il fiato definitivamente. Uno spettacolo!
Review Overview
Storia
Leggibilità
Illustrazioni
Prezzo
Perfetto!
Un’avventura perfetta per i bambini e le bambine che colorano la realtà ogni giorno, che inventano e creano, che cambiano e modificano: perché crescere è anche questo.