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La storia dell’elfo sulla mensola, aiutante di Babbo Natale

L’elfo sulla mensola è una tradizione piuttosto recente. È nata nel 2005 subito dopo la pubblicazione di un libro per l’infanzia scritto a quattro mani da Carol Aebersold e Chanda Bell (rispettivamente madre e figlia). Il titolo del libro è The Elf on the Shelf. A Christmas tradition.

Lo straripante successo del volume, venduto insieme a un piccolo e magico elfo, ha fatto sì che questa nuova usanza prendesse velocemente piede, prima in America, poi via via anche in altre parti del mondo. Molti bambini si sono infatti perdutamente innamorati dell’elfo della mensola.

Ma chi è esattamente questo piccolo folletto che se ne sta tutto il giorno su uno scaffale, vigilando e prendendo silenziosamente nota di tutto?

Chi è l’elfo della mensola conosciuto anche come Elfo di Natale

L’elfo, che può essere maschio o femmina, è, in verità, un piccolo, sagace aiutante di Babbo Natale (oltre alle renne, naturalmente). Un esserino fatato che arriva nelle case nel periodo dell’Avvento.

Attenti però perché questo folletto ha l’incarico di osservare attentamente i comportamenti buoni e cattivi dei bambini, di memorizzarne i desideri e di fare poi un accurato resoconto a Babbo Natale al Polo Nord. Infatti tutte le notti l’elfo della mensola ritorna a casa per informare di ogni cosa, bella o brutta, il suo gran capo! Così ai bambini conviene sempre essere buoni e ubbidienti: le ripercussioni potrebbero essere alquanto serie e imprevedibili.

Le regole da rispettare

Naturalmente, come in tutte le cose di questo mondo, vi sono delle regole da rispettare.

La più importante è che non bisogna mai e poi mai toccare l’elfo magico. Gli si può parlare certo, consegnare lettere piene di piccoli e grandi desideri, ma è vietatissimo maneggiarlo e spupazzarlo come fosse un comunissimo bambolotto. Il rischio è che l’inviato di Babbo Natale perda in un solo istante tutta la sua magia. Solo i genitori in casi di estrema necessità sono autorizzati a toccarlo. Ma anche mamma e papa dovranno poi giustificarsi, inviando urgentemente una letterina al Polo Nord, spiegando minuziosamente i motivi dell’accaduto.

L’elfo, anche questo non va in nessun modo dimenticato, ha una sua ben distinta personalità (alcuni possono infatti essere un po’dispettosi) e se ne ritornerà tra i geli del Polo nord insieme a Babbo Natale, subito dopo l’arrivo e la consegna dei doni.

Naturalmente i regali ci saranno soltanto se i bambini durante i giorni dell’Avvento si sono comportati bene. Senza fare i capricci.

Ricordate, l’elfo della mensola vede e sente tutto, anche quando sembra distratto o addormentato! Tenetelo sempre bene a mente!

Via | CountryLiving
Foto | Jill Wellington via Pixabay

Giorgio Podesta

Nato in Emilia si occupa di moda, traduzioni e interpretariato. Dopo la laurea in Lettere Moderne e un diploma presso un famoso istituto di moda e design, ha intrapreso la carriera di fashion blogger, interprete simultaneo e traduttore (tra gli scrittori tradotti in lingua inglese anche il premio Strega Ferdinando Camon).

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