La ragazza Bambù, delicata fiaba dal sapore orientale
Leggere La ragazza bambù di Edward van Vendel, tradotto dal nederlandese da Laura Pignatti, (Sinnos edizioni), è come viaggiare tra le fiabe e i racconti di ieri di oggi, lontani e vicini nello spazio e nel tempo.
La ragazza Bambù
Il racconto, splendidamente illustrato da Mattias De Leeuw, si apre sulle tonalità del verde, dalla Luna, dove una ragazzina osserva la Terra con il suo cannocchiale per guardare cosa succede a Oi, un fazzoletto di terra in Giappone dove vivevano persone buone.
Un tagliatore di bambù e sua moglie, una sarta, invecchiano serenamente, rammaricati solo di non aver avuto un figlio che potesse contar loro le rughe.
Un giorno, tra i bambù, il tagliatore trova una bambina alta circa undici centimetri, con una splendida veste azzurra e scarpette blu scuro ai piedini minuscoli.
Finalmente hanno una bambina: Jie.
E Jie cresce, tra le tonalità del rosa dei ciliegi in fiore e l’azzurro dei suoi abiti, perché Jie vestiva sempre di azzurro.
A diciott’anni Jie è talmente bella che tutti gli uomini del villaggio la chiamano La principessa splendente del flessuoso bambù, Nayotake no Kaguya-hime.
Il dilemma di Jie
I genitori sono preoccupati per il suo futuro e vorrebbero vederla sposata, ma Jie sottopone i numerosi pretendenti a prove difficilissime, che i principi affidano ai loro sottoposti, senza mai mettersi in gioco in prima persona per La Principessa splendente.
Fino all’arrivo del giovane. Non aveva un bel mantello, né un titolo, né un regno. E non aveva neanche un nome. O almeno così diceva.
I giovani si guardano: e quando i loro occhi timidi cominciarono a brillare un pochino, a un tratto si sentì un cinguettio.
Ma Jie diventa triste perché non può: Jie non si sarebbe sposata. Mai. Non poteva. Ma non poteva neanche dirlo ai suoi genitori che facevano tutto per lei e che erano tutto per lei.
E così assegna una prova anche a questo giovane, ma Jie è confusa, non sa cosa sperare…ed è un susseguirsi di avventure tra riflessioni, dubbi, speranze, desideri, personaggi che si rivelano, osservazioni dalla Luna e l’aiuto della preziosa Rondinella…
Fino all’incontro tra i due giovani
perché l’amore rende liquido ciò che è solido, e fa tornare solido ciò che è liquido, ti mette le ali e al tempo stesso ti inchioda al suolo. Dipinge il mondo in bianco e nero, o te e lui, o lei e te, dei colori del primo mazzo di fiori del paradiso, e delle prime piume paradisiache di un pavone.
Jie chiede salvezza… il segreto viene svelato ma… riusciranno i due giovani ad andare oltre il loro destino?
Una fiaba piacevole
Una fiaba dal sapore orientale, ispirata a un’antica storia giapponese, che racconta l’amore, la libertà, la profondità delle relazioni familiari, la giustizia che spetta agli uomini buoni, dal cuore sincero. Perché il vero amore può rivelarsi solo nella libertà, tra Terra e Luna.
C’è un amore che è più grande di tutto. Più grande di ciò di cui tu e io siamo fatte. Più grande di ciò cui siamo abituate. Più grande del tempo e della morte. Quell’amore non è senza nome. Libertà, ecco cos’è quell’amore.
Una lettura piacevole, che unisce gli archetipi della fiaba a elementi più moderni, accompagnata e arricchita dai disegni ad acquerello dalla foggia orientale.
La casa editrice Sinnos ci regala un’altra bellissima figura femminile in un testo con font ad alta leggibilità della collana I narratori a colori. Sarà divertente trovare le differenze tra questa misteriosa eroina e le principesse disneyane che popolano l’immaginario dei nostri ragazzi.
Review Overview
Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo
Delicata lettura
Un’avventurosa fiaba moderna che parla di amore e libertà.