Vacanze bestiali: Nicola Brunialti racconta animali molto particolari
Quante volte parlando dello speciale rapporto che ci lega all’animaletto di casa diciamo “gli manca solo la parola”? In Vacanze bestiali, vivace racconto di Nicola Brunialti, arricchito dalle illustrazioni di Giulia Dragone, edito Lapis, agli animali non manca neppure la parola!!!!
Vacanze bestiali
Tommaso Palazzi, detto Tommy, è un dodicenne alto, con gli occhi chiari e dei capelli biondi più indomabili di un puledro selvaggio. Ama il calcio e odia la campagna, preferisce lo smog nel naso, l’urlo dei clacson nelle orecchie, il caos cittadino negli occhi.
Purtroppo, dovrà trascorrere il mese di agosto nella fattoria ereditata da sua madre, a Colle Sole, contrada Scrocchiazeppi, circondato dagli animali tanto amati da zio Nino, per concludere la cessione della proprietà al signor Grifagno,
l’uomo più ricco della zona, basso e tarchiato, con pochi capelli in testa e un ghigno malevolo sotto i folti baffi neri, il signor Grifagno era il proprietario di una immensa distesa di terreni coltivati a granturco.
Il ricco proprietario terriero sta per impossessarsi anche della fattoria dei genitori di Giulia, la vicina che non conosce le cosiddette “buone maniere”: mangia con la bocca aperta, dà del tu anche ai grandi, dice parole vietate e si veste in modo assurdo, indossando orrendi maglioni fatti a mano.
Un piccolo incidente che cambia le cose
Un caldo pomeriggio, nel tentativo di recuperare il pallone finito su un albero, Tommy cade e batte la testa. Quando riprende conoscenza intorno a lui decine di voci si sovrapponevano una all’altra in un guazzabuglio di accenti e tonalità.
Sono Rosa, Oreste, Attila, Ernesto e Teresina, Susy, Adele e Marisa, Casanova, Pepo, Piggy e Pog, Osvaldo e Nanika: gli animali di zio Nino!!!!!
Tommy ci mise qualche secondo a mettere a fuoco le figure che aveva attorno e a riconoscere di chi fossero le voci che sentiva. E quando finalmente capì entrambe le cose, ci mancò poco che svenisse di nuovo.
E non solo riesce Tommy deve riprendersi dal fatto di capire quello che dicono gli animali e di poter parlare con loro, deve pure convincerli a non ucciderlo promettendo che non svelerà a nessuno l’accaduto!
Ma che succede?
Smarrito, il ragazzino inforca la bici e in compagnia di Giulia si inoltra tra i campi di pannocchie. L’amica, infatti, tenta di spiegargli che l’appellativo Tommy Pannocchia, tanto odiato da Tommaso, è un nomignolo affettuoso. Giulia ama profondamente la campagna e invita l’amico ad ammirare quei frutti d’oro che pendevano dalle canne del granturco.
Viste così da vicino sembravano bellissime, come pistilli di fiori giganti, quasi preistorici.
Sopra, più in alto delle loro teste, un mare di ciuffi morbidi che, come bandiere, si agitavano al debole vento mattutino con un rumore di risacca.
Per un attimo, il fatto che i suoi capelli somigliassero a quei “ciuffi” non gli dispiacque più così tanto…
ma le pannocchie che stanno osservando sono quelle dei campi del signor Grifagno, nei terreni intorno, infatti, le pannocchie, piccolissime, sembrano sul punto di morire.
Come mai? Sarà il cambiamento climatico? O il signor Grifagno (chiamato “ammasso di mocciolo” da Giulia) usa qualche trucchetto? Sarà solo “il suo pollice verde” a trasformare, da una stagione all’altra, le minuscole pannocchiette dei campi che compra in super pannocchie da “Mister Mais”? Anche il fiumiciattolo che costeggia i campi non è in buona salute: il colore dell’acqua tendeva al marroncino, qua e là c’erano piccoli banchi di una schiuma davvero maleodorante e il livello era così basso che il fiume ormai non era che un torrentello.
E mentre Tommy continua a capire ciò che dicono gli animali, preoccupati per l’imminente vendita della fattoria, i suoi genitori non sembrano più così convinti a vendere la proprietà e anche lui comincia ad apprezzare la vita contadina.
Tommaso e Giulia, giorno dopo giorno, scoprono di avere molto in comune e sono decisi a scoprire cosa nasconde il signor Grifagno. Costi quel che costi e uniti da un segreto!
Vacanze bestiali, tra realtà e fantasia
Un romanzo che parla di animali, di OGM, di amicizia, di città e di campagna, di diversità, di inquinamento, di tutela ambientale in modo divertente e avventuroso, unendo realtà e fantasia.
Solo un po’ di fantasia. Perché a volte basta solo “pensare” che gli animali possano parlare per modificare i nostri comportamenti ed essere più rispettosi nei confronti del pianeta Terra e dei suoi abitanti! Nel finale ci aspetta un doppio epilogo. Per sottolineare ancora una volta l’interdipendenza tra uomini e animali, mettendo in luce anche “le storie e i pensieri” di chi non ha voce (di solito!).
I nostri voti
Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo
Divertente e istruttivo
Un avventuroso e consapevole ritorno alla campagna.