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Per Eva Serena Pavan è molto meglio litigare!

I litigi tra fratelli mettono da sempre a dura prova la pazienza dei genitori. Sappiamo tutti che “litigare fa bene”, che le discussioni sono normali modalità di relazione, che in quattro e quattr’otto non ci si ricorda nemmeno la causa del bisticcio… però vivere sempre dentro un uragano è stressante. 

Si anela a un po’ di calma e tranquillità, almeno tra le mura domestiche.

La protagonista di Molto meglio litigare! di Eva Serena Pavan con le illustrazioni di Francesco Fagnani (Lapis edizioni), invece, ha un’opinione diversa, maturata dopo una settimana molto particolare.

Molto meglio litigare!

Miriam, detta Mimmi, è una bambina di 10 anni che, su suggerimento del suo migliore amico, un gatto giocherellone dal pelo bianco e soffice chiamato Allarme, scrive un libro per raccontare cos’è successo alla sua famiglia: Come la mia famiglia smise di litigare ma poi per fortuna ricominciò… 

La sua famiglia è composta dalla mamma Lisa, che, come tutte le mamme, è sempre impegnata a comandare: fa’ questo, fa’ quello, non far questo, non far quello…Ma le sue fissazioni sono: fare ordine e imparare l’inglese; dal papà Marco che è gentile, molto più di mamma, e sempre paziente. L’importante è rispettare i suoi tesori: la sua automobile e il suo telefonino. Guai a toccargli una di queste cose! e dalla sorellina Stella, detta Bollicina perché è agitata come l’acqua frizzante. 

La famiglia di Mimmi

Mimmi ritiene che la sua famiglia sia molto rumorosa.

Noi litighiamo minimo quattro volte al giorno: al mattino prima di uscire di casa; il pomeriggio quando rientriamo; la sera prima di cena; la sera dopo cena, prima di andare a letto. Ah, e poi ovviamente tutte le volte che abbiamo un motivo valido… La storia è sempre quella: uno si arrabbia, l’altro risponde male, il terzo urla e il quarto scoppia a piangere. Per non parlare della roba che ci lanciamo addosso! Una volta mamma ha tirato una scarpa contro papà (per fortuna non ha una buona mira, quindi non l’ha preso).

I litigi, come in ogni famiglia, riguardano tutti i membri e i più svariati motivi e, in genere, finiscono quando qualcuno chiede: “Ma perché stiamo litigando?. E nessuno se lo ricorda. Allora facciamo pace: ci abbracciamo, piangiamo un pochino, promettiamo di non arrabbiarci più, ci facciamo il solletico e ci rotoliamo per terra dal ridere. Insomma, anche quando andiamo d’accordo facciamo una gran quantità di rumore.

Forse dovrebbero imparare a gestire meglio le emozioni (pensa la mamma); a volte vorrebbero addirittura fare scambio con una famiglia più tranquilla (pensano Miriam e il papà).

Una settimana che mette a dura prova

L’incredibile settimana ha inizio un lunedì sera, uno di quelli che ogni genitore conosce e teme: si torna tardi, infastiditi e affamati, le borse della spesa da scaricare, la cena da preparare, la piccola di casa che inciampa su uno zaino abbandonato in mezzo alla stanza rompendo tutte le uova che costituivano la materia prima della cena… capricci, urla, recriminazioni… e un pensiero comune nella testa: “Oh, come vorrei farvi stare tutti zitti!”. 

Come ogni sera, poi, c’è la trafila per preparare e convincere Stella ad andare a letto: ogni scusa è buona per ritardare il momento della nanna. Quel famoso lunedì sera Bollicina sta cantando una melodia imparata nel pomeriggio a lezione di violino, muovendo le braccia come un direttore d’orchestra, imitando Ester, l’insegnante, con la sua bacchetta così carina, decorata a righine e con un’impugnatura buffa. (Bacchetta che oggi Mimmi ha “sbadatamente” portato a casa).

E tra un crescendo e un diminuendo… Bollicina va a letto senza fare storie. E Mimmi ripassa inglese con il papà senza tragedie.

La sera, il momento peggiore

Di solito, a casa di Miriam, l’ora che va dalle sette alle otto del mattino è un incubo: la sveglia ti spacca i timpani, il latte scappa dal pentolino, i capelli sono un nido da sgrovigliare e ovviamente siamo tutti in ritardo – tutti eccetto Allarme, che però partecipa alla confusione intrufolandosi tra le nostre gambe finché non riceve la sua razione di pappa.

Invece martedì e le mattine successive le bambine sono pronte in tempo e senza storie e per la prima volta arrivano addirittura a scuola in orario!

Nel corso della settimana tutto fila liscio, niente urla, liti, capricci, scenate, crisi di pianto… tutto sembra funzionare bene… forse hanno imparato a gestire le emozioni o forse le emozioni si sono un po’ spente?

Forse la bacchetta di Ester ha davvero il potere di farci abbassare il volume. Ma non il volume della voce, il volume delle emozioni…

La gestione delle emozioni

Ma siamo certi che zittire le emozioni sia una cosa positiva? Abbassare il volume di ciò che proviamo porta veramente pace nelle nostre vite?

Cosa si sta perdendo questa famiglia apparentemente perfetta? Cosa sta succedendo alle energie e alle passioni di tutti? I comportamenti così “politicamente corretti” garantiscono la felicità dei protagonisti?

Mimmi, un capitolo dopo l’altro, un giorno dopo l’altro di questa strana settimana ci spiega perché, dopotutto, è molto meglio litigare! Ma le stranezze non sono ancora finite….

Un racconto divertente e accattivante, dagli otto anni, che permetterà a molti bambini di riconoscersi nelle affettuose schermaglie di questa simpatica famiglia, maturando la consapevolezza che le emozioni, belle o brutte che siano, non vanno mai zittite!

I nostri voti

Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo

Lettura utile e divertente

Una bacchetta speciale per dirigere l’orchestra delle emozioni di una famiglia rumorosa

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Elena Valente

Insegnante di scuola primaria, lettrice vorace e onnivora, da oltre vent'anni cerca di instillare nei propri alunni e alunne il sacro fuoco della lettura.

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