Harry Potter e il Principe Mezzosangue, di J. K. Rowling
Sesto volume dedicato a Potter e ai suoi amici, Harry Potter e il Principe Mezzosangue è il romanzo più importante della saga perché ci svela finalmente molti dettagli indispensabili per comprendere Lord Voldemort.
Il maghetto ha sedici anni, ma le tenebre e la paura non aiutano la leggerezza dell’adolescenza, il grande finale inizia a definirsi.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue
Silente, Preside di Hogwarts, dopo aver ammesso i suoi errori, i troppi segreti che hanno causato la morte di Sirius il padrino di Harry, decide di coinvolgere Harry nella ricerca più necessaria: il passato di Tom Riddle, Lord Voldermort. Chi era? Perché ha scelto di dedicare la sua vita alla magia oscura? Come è possibile che sia sopravvissuto alla maledizione senza perdono, maledizione che ha causato la cicatrice di Harry?
Durante l’estate Silente esorta Harry a convincere il nuovo professore Lumacorno a tornare ad Hogwarts (suo il ricordo più importante da recuperare), ma Lumacorno non vuole collaborare, pur accettando di tornare a insegnare perché ama circondarsi di celebrità. Harry viene riconosciuto anche dal ministero come il Prescelto, colui che ucciderà Lord Voldemort.
In Harry Potter e il Principe Mezzosangue vediamo che ad Hogwarts l’atmosfera è tesa: protetto da incantesimi potenti, il castello diventa una fortezza, ma i Mangiamorte tramano nell’ombra; Harry sospetta di Malfoy uno studente suo coetaneo. Piton diventa finalmente insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, mentre Lumacorno prende il suo posto come docente di Pozioni. Silente è spesso assente: le sue ricerche lo portano per lunghi periodi fuori dalle mura di Hogwarts, ma riesce comunque a dedicare diverso tempo a Harry e con lui esplora i ricordi che è riuscito a recuperare. Tom Riddle all’orfanotrofio, i suoi primi omicidi, gli Horcrux…
Cosa sono gli Horcrux
Gli Horcrux sono la soluzione: ma cosa sono?
«Signore, mi chiedevo che cosa sa degli… degli Horcrux».
Lumacorno lo fissò, mentre le grosse dita accarezzavano distrattamente lo stelo del bicchiere.
«È una ricerca per Difesa contro le Arti Oscure?»
Ma Harry capì che Lumacorno sapeva benissimo che non si trattava di un compito.
«Non proprio, signore» rispose Riddle. «Mi sono imbattuto in questa parola leggendo e non l’ho capita bene».
«No… insomma… è molto difficile trovare a Hogwarts un libro che parli degli Horcrux, Tom. È roba molto Oscura, molto Oscura davvero» ribatté Lumacorno.
«Ma ovviamente lei sa tutto di loro, signore. Voglio dire, un mago come lei… Mi scusi, insomma, se non me lo può dire, è chiaro… ma vede, se c’è qualcuno che può, questo è lei… così ho pensato di chiederle…»
Questa magia oscura sintetizza il male di Lord Voldermort, e anticipa le avventure che dovranno affrontare Harry, Ron ed Hermione nell’ultimo capitolo della saga; sono anche, a mio avviso, il simbolo dell’incredibile fantasia della Rowling, oltre a dimostrare per l’ennesima volta come dal primo capitolo all’ultimo nulla sia stato lasciato al caso.
Harry ha già distrutto un Horcrux di Voldermot: nel secondo volume infatti, Harry Potter e la camera dei segreti Harry disintegrato il diario di Tom Riddle, pugnalandolo con un dente di Basilisco. È stato il diario a portare Silente nella giusta direzione. Gli Horcrux sono oggetti che custodiscono pezzetti dell’anima, l’anima di Lord Voldemort, come svelerà il ricordo di Lumacorno. Pezzi di anima da sconfiggere per poter uccidere definitivamente Lord Voldermort: il diario, l’anello, il medaglione, la coppa, il serpente, Lord Voldermort stesso, e un oggetto molto particolare…
Magia potente e grandi inganni
Gli Horcrux sono una magia oscura molto potente, proibito anche solo parlarne, eppure Tom Riddle riesce comunque non solo a a studiarli ma addirittura a realizzarli.
Quando Harry atterrò sul pavimento dell’ufficio, Silente era già seduto dietro la scrivania. Anche il ragazzo si accomodò, e aspettò che l’altro parlasse.
«Da molto tempo speravo di ottenere questa prova» disse infine Silente. «Conferma la teoria sulla quale sto lavorando, mi dice che ho ragione, e anche quanto ancora resta da fare…»
Harry notò all’improvviso che ognuno dei Presidi nei ritratti sulle pareti era sveglio e ascoltava. Un mago corpulento dal naso rosso si era armato di cornetto acustico.
«Bene, Harry» riprese Silente, «sono sicuro che hai colto l’importanza di quanto abbiamo appena udito. Alla stessa età che tu hai ora, mese più, mese meno, Tom Riddle stava cercando in ogni modo di scoprire come rendersi immortale».
«Lei quindi crede che ci sia riuscito, signore?» chiese Harry. «Ha creato un Horcrux? Ed è per questo che non è morto quando mi ha attaccato? Aveva un Horcrux nascosto da qualche parte? Una parte della sua anima era al sicuro?»
Inganni e intrighi riescono anche in Harry Potter il Principe Mezzosangue a sorprendere, e una morte molto dolorosa sconvolgerà la vita di tutti gli studenti.
Harry Potter e il Principe Mezzosangue: un’atmosfera cupa
Criticata per l’eccessiva atmosfera cupa e paurosa la Rowling riesce a riprendere tutti i fili del racconto per condurli verso il gran finale: Harry è cresciuto, diventerà maggiorenne durante l’estate – nel mondo dei maghi la maggiore età la si conquista a diciassette anni – e i lettori di Harry sono cresciuti a loro volta. L’autrice dedica più pagine al male, e meno alle tipiche avventure adolescenziali; non manca l’amore ma verrà offuscato dal pericolo imminente.
Il Principe Mezzosangue che troviamo nel titolo del sesto volume, si riferisce al vecchio proprietario del libro di pozioni, testo che aiuta Harry a diventare primo della classe: un libro incredibile dove le annotazioni scritte a mano consentono di creare pozioni perfette e incantesimi mai sentiti. Ma chi è il Principe Mezzosangue? Harry lo scoprirà solo alla fine, quando la rabbia e l’odio non lasceranno spazio al ragionamento.