Harry Potter e i Doni della Morte, di J. K. Rowling
Harry Potter e i Doni della morte è il libro più corposo della saga, qui tutto trova una sintesi, ogni domanda una risposta; il romanzo strappa più lacrime del previsto (anche agli adulti).
Harry Potter e i Doni della morte
Il gran finale finalmente è arrivato: Harry Potter deve sconfiggere Lord Voldemort altrimenti tutto sarà perduto, la magia oscura regnerà sovrana nel mondo e nessuno sarà più libero.
Mancano pochi giorni al diciassettesimo compleanno di Harry, due grandi eventi accadranno quando raggiungerà la maggiore età (nel mondo dei maghi si diventa maggiorenni a diciassette anni): finalmente perderà la Traccia, i minorenni non possono fare magie al di fuori di Hogwarts se osano rischiano l’espulsione, e la casa degli zii perderà la protezione che lo ha tenuto al sicuro fino ad oggi.
L’Ordine della Fenice porterà Harry in salvo a La Tana, casa di Ron, ma durante il matrimonio di Bill un furioso attacco sconvolgerà le vite di tutti i protagonisti: il ministero della magia è caduto, Lord Voldemort ha conquistato il potere.
La caccia agli horcrux
Harry scappa, assieme ai suoi compagni e amici Ron e Hermione, e dichiarato ora l’indesiderabile numero 1 non può tornare a scuola, non deve più farsi vedere dai Mangiamorte, anche se ha tanti, tantissimi, sostenitori tra i maghi, ma molti hanno troppa paura per aiutarlo. Deve trovare gli horcrux per uccidere definitivamente Lord Voldemort .
La mattina dopo Harry si svegliò in un sacco a pelo sul pavimento del salotto. Una striscia di cielo era visibile tra le tende pesanti; aveva il colore azzurro fresco e limpido d’inchiostro annacquato, era tra la notte e l’alba e tutto taceva, tranne i respiri profondi e tranquilli di Ron e Hermione. Harry guardò le sagome scure che si disegnavano sul pavimento accanto a lui. Ron, in uno slancio di galanteria, aveva insistito perché Hermione dormisse sui cuscini tolti dal divano, quindi lei era più in alto. Il braccio le ricadeva sul pavimento, le dita a pochi centimetri da quelle di Ron. Forse si erano addormentati tenendosi per mano.
La caccia agli horcrux inizia, ma un altro problema si manifesta. Come fare per distruggere questi oggetti custodi di pezzetti di anima di Lord Voldemort e così impregnati di magia oscura? Hermione, come sempre geniale, scopre la soluzione, anche se per il momento non è fattibile: la Spada di Godric Grifondoro, quella con cui Harry ha ucciso il Basilisco della Camera dei Segreti, può distruggere gli horcrux perché impregnata di veleno di Basilisco. Ma la spada è sparita, quella custodita nella Banca dei Maghi Gringott, la banca dei maghi, è un falso.
Tra liti, incomprensioni, e missioni pericolose all’interno del ministero e della banca, Harry, Ron e Hermione, riescono a recuperare due horcrux, un medaglione e una coppa (l’anello è già stato distrutto da Silente). Harry comprende che un horcrux si trova a Hogwarts : la tiara di Corvonero. I ragazzi si introducono ad Hogwarts , ma ad attenderli una rivolta…
La seconda parte del libro oltre alla soluzione finale, il bene contro il male, si concentra su una delle battaglie più feroci della letteratura per ragazzi: tutte le creature magiche presentate durante la saga tornano per pretendere un posto nella narrazione. Maghi, fantasmi, giganti, elfi domestici, ragni enormi, armature, quadri, perfino i centauri alla fine interverranno.
Tutti contro o pro Harry Potter
Tutti contro o per aiutare Harry Potter; Harry che si rivelerà migliore di quanto Silente stesso avesse ipotizzato, Harry il giovane mago capace di amare, proteggere, e sacrificarsi.
«E la sua conoscenza è rimasta terribilmente lacunosa, Harry! Ciò che Voldemort non ritiene importante, non si dà la pena di comprenderlo. Di elfi domestici e storie per bambini, di amore, fedeltà e innocenza Voldemort non sa e non capisce niente. Niente. Che tutti hanno un potere che va oltre il suo, oltre la portata di qualunque magia, è una verità che non ha mai afferrato.
«Ha preso il tuo sangue convinto che l’avrebbe rafforzato. Ha accolto nel suo corpo una minuscola parte dell’incantesimo che tua madre aveva imposto su di te quando morì per te. Il suo corpo tiene vivo il sacrificio di Lily, e finché quell’incantesimo sopravvive, sopravvivi anche tu, e sopravvive l’ultima speranza di Voldemort per se stesso».
Ho apprezzato particolarmente come la Rowling ha affrontato la difficile tematica della morte, i primi volumi la citano in maniera leggera, spiegando come i fantasmi hanno deciso di non andare avanti, e i genitori di Harry semplicemente non ci sono più; ma successivamente, quando la storia si incupisce e gli omicidi aumentano, la morte viene presentata come un passaggio, una scelta. Un viaggio doloroso per chi rimane ma assolutamente necessario e utile per chi va.