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Il vestito di Lia: Sara Marconi e Daniela Costa ci fanno apprezzare l’unicità dei bambini

L’impressione è che a volte li vorremmo tutti uguali, i bambini: bravi a scuola, ordinati, composti, appassionati al punto giusto, felici di giocare assieme, di fare nuove amicizie, di esplorare il mondo. Pronti a dire “wow” quando lo decidiamo noi, gli adulti, a scatenarsi quando è il momento e a stare tranquilli in altri. A ignorare la neve che cade dalla finestra dalle 9 alle 10:30, per poi chiedere loro di osservarla bene, la neve, perché è l’ora di scienze.

E invece i bambini sono tutti diversi. Certo c’è sempre chi dice “wow” al momento giusto, ma c’è anche chi in quel momento è distratto e sta sognando a occhi aperti. C’è chi non ama la confusione e si vergogna se è al centro dell’attenzione, e chi vorrebbe ballare sempre sopra al palco conquistando l’attenzione di tutti i presenti. C’è chi ha paura, chi è felice, chi è triste. E, pensa, c’è anche chi è tutte queste cose contemporaneamente.

Siamo noi adulti, in realtà, a pretendere, senza mai osservarli con attenzione, i bambini. Pretendiamo ordine e creatività, attenzione e fantasia e tutto allo stesso momento come se i bambini fossero tutti uguali.

I bambini sono diversi. Non hanno un solo modo d’essere, e sono meravigliosi anche per questo motivo. I bambini di oggi, inoltre, hanno le idee davvero molto chiare: sono tosti, manifestano caratteri definiti e difficilmente riesci a far loro cambiare idea. Quindi la neve è sempre, o quasi, più importante di ogni altra cosa, e urlare per riprendere la loro attenzione non serve a nulla, se non a perdere la voce.

Il vestito di Lia

Il vestito di Lia
Il vestito di Lia

Lia, protagonista dell’albo illustrato, Il vestito di Lia di Sara Marconi con illustrazioni di Daniela Costa (edizioni Corsare) ha molta paura. Ha paura dei topi e dei gatti, dei maschi e dei boschi, dei bruchi pelosi e degli sconosciuti con il cappello.

Ma se ci pensiamo un attimo non sono paure poi così strane: i bruchi pelosi non piacciono a molti!

A Lia non piace sciare, ma… le piace tantissimo suonare il pianoforte! Un talento bellissimo, aggiungo.

Sta di fatto che questo suo essere un po’ schiva e meno esuberante rispetto ai suoi coetanei spaventa i suoi genitori, e anche il nonno, quando le devono annunciare che dovrà suonare sul palco per il concerto di fine corso.

Chissà cosa avranno immaginato questi poveri genitori! Quali paure scatenerà in Lia questa novità, ma invece… Lia si dimostra assolutamente tranquilla, anzi felice, tanto che per l’occasione decide di mettersi il vestito nuovo, quello con i fiori. Un bellissimo vestito!

I bambini sono tutti diversi e spesso sono talmente forti da insegnarci a osservare il mondo da altre prospettive, a vedere quello che fatichiamo a scorgere, ad accettare aspetti della vita che prima non avremmo mai preso in considerazione.

Un bell’albo, graficamente impeccabile, dove la parola non descrive, il disegno ci introduce nel ricco mondo di Lia, tra le sue ansie e i suoi sogni, ma soprattutto testo e disegni riescono a farci riflettere, e ci fanno amare Lia, in ogni suo aspetto.

Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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