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Il mio amico Leo: Leonardo Bonucci e Francesco Ceniti affrontano il tema del bullismo

Non è mai facile parlare di bullismo con i ragazzi. Chi subisce ha spesso paura, una paura tremenda, e fatica a trovare il coraggio di chiedere aiuto. Il bullo, dal canto suo, non sempre si rende davvero conto di quanto male fanno le parole. E quando dalle parole si passa alle azioni violente, o alle minacce, ecco che il rischio di un corto circuito si rivela davvero più concreto.

A scuola si parla molto di bulli e bullismo, ma non basta. Non è sufficiente perché l’adolescenza è un momento complesso e spesso esplode in una centrifuga di emozioni. Loro, i ragazzi e le ragazze, preferiscono arrangiarsi; noi, gli adulti, non vogliamo diventare invadenti e rischiare di allontanarli ancora di più. Ma c’è un confine che, a mio avviso, non va mai tollerato, a costo di fare la paternale che tanto odiavamo alla loro età, a costo di risultare insopportabili… quando il bullismo diventa intollerabile, quando le parole sono davvero troppo forti, le minacce insostenibili, le azioni insopportabili. Quando si va oltre la normale lite tra ragazzi ma vi è un evidente squilibrio di forze, allora noi adulti dobbiamo intervenire, non possiamo aspettare e sperare.

E Leo Bonucci interviene, eccome.

Il mio amico Leo

Il mio amico Leo
Leonardo Bonucci – Francesco Ceniti, Il mio amico Leo

Ma andiamo con ordine. Per i meno appassionati di calcio, Leo Bonucci è un calciatore della Juventus e della Nazionale italiana, e in Il mio amico Leo ha davvero dimostrato di sapere mettersi in gioco: anche con i fan più giovani.

Francesco Ceniti è uno scrittore e insieme a Bonucci ha dato vita a un romanzo non facile, capace di catturare l’attenzione dei ragazzi più sportivi e appassionati di calcio ma non solo. Perché ne Il mio amico Leo troviamo una storia di tutti i giorni, dove in molti lettori potranno riconoscersi, incorniciata da amicizia, scuola, sogni e tanta, tanta, passione.

Andrea ha quasi 13 anni, si è appena trasferito in un paese di provincia dopo la morte del padre. Non è un periodo facile per lui: paese nuovo, scuola nuova, compagni nuovi e bulli… vecchi. Nel senso che i bulli sono sempre vecchi, perché la violenza verbale e fisica non ha nulla di innovativo, non ha cambiamento, ma solo una ripetuta stupidità. Andrea ha però anche una grandissima passione: il calcio.

No, non fraintendete, Il mio amico Leo non è un libro sul calcio. Certo ci sono alcuni passaggi dedicati a questo sport, che piaceranno agli appassionati ma conquisteranno anche i meno interessati, perché sono freschi, veloci, mai noiosi o ripetitivi, desiderano semplicemente raccontare la passione di Andrea, i suoi sogni, e spiegare perché quando i bulli diventano davvero ingestibili, non riuscendo a rivolgersi alla sua mamma (normalissimo a questa età) Andrea pensa bene di scrivere al suo giocatore preferito, e questo giocatore risponde!

Non solo risponde… fa molto, ma davvero molto di più! Un romanzo attuale, molto fresco e dalla parte dei ragazzi, per sostenerli in ogni impresa della vita.

Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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