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Come scrivere un racconto di paura per la scuola primaria?

Se vuoi sapere come scrivere un racconto di paura per la scuola primaria e regalare, così, storie che esorcizzano la paura, abbiamo qualche consiglio per te.

In un naturale percorso di crescita dei bambini, c’è la capacità di conoscere e riconoscere i propri stati d’animo. Anche la possibilità di comprenderli e imparare a gestirli al meglio fanno parte di questo percorso.

Tra le varie attività che noi adulti possiamo proporre loro a questo scopo, c’è anche la lettura o l’ascolto di libri nei quali i protagonisti vivano le stesse emozioni: tristezza, gioia, rabbia, amore e… paura!

Le paure dei bambini

Le paure dei bambini sono tante e spesso – per fortuna – ingiustificate: la paura del buio, di mostri inventati o insetti reali, di qualcuno che si nasconde sotto il letto, delle streghe o del temporale e così via. Nascono dall’esplorazione della realtà. Anziché ridicolizzarle potremmo regalar loro storie con altrettanti bambini che quelle paure le provano, le affrontano, magari le vincono esorcizzandole senza traumi. Ma come scrivere un racconto di paura per la scuola primaria?

Come scrivere un racconto di paura per la scuola primaria?

La paura dei mostri, nasce più o meno al terzo anno di età e prosegue anche fino agli otto anni. Lo sapevate?

Ebbene, la fantasia illimitata dei bambini, capace di produrre l’uomo nero, i fantasmi, streghe, zombie e lupi cattivi potrebbe non rappresentare più una minaccia per loro se li aiutassimo con dei racconti legati proprio alle loro paure.

Per farlo, è necessario che questi racconti trasmettano loro una nuova sensazione di sicurezza (il bambino della storia sconfigge il mostro); che li aiutino a vedere questi esseri meno cattivi (il bambino diventa amico del mostro, il quale poverino era così brutto che involontariamente faceva paura a tutti); rendere il mostro buffo e sciocco per far ridere il bambino, che lo ridimensiona.

Mostri timidi e buffi fantasmi

Un alieno che arriva dallo spazio, può essere curiosissimo, può voler rubare i giochi dei bambini perché nel suo pianeta non ce ne sono. O ancora desiderare di comunicare, far ridere per il suo aspetto. Così come il mostro, che si nasconde nel buio non per spaventare bensì perché la luce lo mostra a tutti e si vergogna. Il fantasma è buffo, inciampa nel suo stesso lenzuolo, cerca amici o viene vinto perché il bambino non lo teme e a sua volta riesce a spaventarlo.

Tanti sono i modi per scrivere un racconto di paura per la scuola primaria, ma è importante scoprire prima cosa realmente spaventa i bambini a cui è destinato, magari facendoglielo raccontare in un disegno, per poi utilizzare quelle stesse caratteristiche nella creazione dei personaggi.

Mostri e realtà

Portare alla luce le paure dei bambini significa aiutarli non solo a ridimensionarle, ma a sconfiggerle o addirittura a riderne. Con un racconto di paura si danno forma e connotati alle fantasie del bambino, ma conducendo il gioco diversamente dal suo modo di viverle e mostrando soluzioni alternative a quel terrore di soccombere ai mostri tipico dell’infanzia. I mostri dei vostri racconti saranno molto più deboli e vulnerabili, a volte addirittura più umani e spaventati di loro. Ma potranno anche essere talmente assurdi da non poter essere collegabili alla realtà.

La paura che diventa positiva

Concludendo, se pensate di scrivere un racconto di paura per la scuola primaria, tenete sempre bene a mente il vero scopo: spingere i bambini a cui è diretto a usare la sfera razionale per ridimensionare le paure senza essere mai ridicolizzati, e trasformare anche la paura più fantasiosa in qualcosa di positivo, magari inaspettato o simpatico.

Foto | NinaMalyna via Depositphotos

Susanna Trossero

Susanna Trossero è nata a Cagliari e vive a Roma. Ha fatto della scrittura la sua principale occupazione. Ha pubblicato poesie, raccolte di racconti, romanzi, e sta lavorando ad altri progetti. È un’appassionata di racconti brevi.

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