«Il rapimento del Principe Margarina» di Mark Twain
Un libro per bambini e ragazzi che si presenta fin dalle primissime pagine parlando di morte è… bizzarro, eppure necessario. Già perché Il rapimento del Principe Margarina, storia scritta da Mark Twain, torna a noi grazie alla bravura dei coniugi Stead: Philip Stead ha completato il racconto del 1879, mentre Erin Stead ha realizzato le illustrazioni. Un inizio insolito, davvero, come insolita è la storia stessa del racconto. Ma Philip Stead non si è limitato a completare il racconto perduto. No, il suo contributo in questo caso è decisamente maggiore: egli, infatti, intervalla la storia a sue particolarissime, e davvero interessanti, considerazioni, proponendo un dialogo, assurdo, con l’autore.
Mark Twain ha raccontato la storia de Il rapimento del Principe Margarina alle sue figlie e così Philip Stead ci riporta i fatti come se fosse lo stesso autore a raccontarceli. E come un qualsiasi bravo ascoltatore interrompe, fa le giuste domande, aggiunge dettagli. Abbiamo una storia dentro la storia che funziona, un’impresa notevole. Inoltre, dato che la storia originale manca di finale, ecco che Philip Stead ci racconta la sua versione perché, ci spiega, Mark Twain… puf è sparito.
Il rapimento del Principe Margarina
Per tornare alla storia principale, Johnny è un bambino povero, vive con il nonno (che scopriamo essere davvero una brutta persona) nel Paese Difficile da Trovare e Complicato da Pronunciare, sintetizzato in Là, da non confondere con Qui, per fare prima. Johnny vuole bene al nonno, quando dorme. Johnny ha una carissima amica, la gallina Pestilenza e Carestia. Ora, potremmo sorridere se non fosse che oramai di nomi assurdi ne sentiamo ogni giorno quindi Pestilenza e Carestia va benissimo.
«Fidati», mi disse Twain, alzando la sua tazza di tè, «a questo mondo ci sono più galline di quante un uomo possa immaginare, ma un gesto di gentilezza gratuito è il più raro degli uccelli».
La storia inizia con un fatto davvero tragico: il nonno vuole vendere la gallina, così Johnny prende l’unica strada di Là per eseguire l’ordine. Ma invece di cibo Johnny porta a casa, al posto della gallina, dei semi magici. Un gesto gentile ricambiato con un dono speciale. Ma il nonno non apprezza…
«Questi semi vanno piantati solo in condizioni di disperata difficoltà. Poi aspetta i risultati con fiducia. I semi vanno piantati in primavera e an¬naffiati all’alba e a mezzanotte in punto. Occupati di loro incessantemente, e mantieni il cuore puro. Bada a non lamentarti. Quando un fiore spunterà, mangialo. Ti sazierà, e non ti sentirai mai più vuoto».
Perché ci piace il libro
Philip Stead modifica qualche dettaglio della storia, ma ce lo comunica rendendo la vicenda esilarante. Sinceramente il dialogo con Mark Twain lo reputo geniale, capace di far ridere gli adulti, e di far sbellicare dalle risate i bambini. Anche perché a Mark Twain pare piaccia far morire la gente, soprattutto se esageratamente incivile. Mentre a Philip Stead piace la gallina.
Il rapimento del Principe Margarina è una lettura da non perdere, e le illustrazioni sono semplicemente giuste: riescono a unire passato, presente e fantasia senza mai forzare l’attenzione. Inoltre in alcuni punti del racconto i disegni sostituiscono le parole. Non sono disegni che illustrano la storia, ma disegni che compongono la storia: una soluzione insolita assolutamente funzionale.
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Leggibilità
Storia
Illustrazioni
Prezzo
Lunga vita alla gallina!
Una storia del 1879 capace di conquistare adulti e bambini di oggi. Un esperimento particolare, privo di morale anche se gli insegnamenti si colgono ma senza imposizione. Una grande realtà però appare evidente: lunga vita alla gallina.