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Maripura e il dono dell’acqua: la fiaba moderna sull’importanza dell’acqua

A volte diamo tutto per scontato. Diamo per scontato il vento, il sole, il clima mite del Mediterraneo. Diamo per scontata la notte e le stelle, l’erba verde e la sabbia del deserto. Spesso ci dimentichiamo che tutto cambia, soprattutto se trascuriamo le conseguenze delle nostre azioni. Come possiamo insegnare ai bambini e alle bambine l’importanza della natura, del clima, dell’acqua? Come aiutarli a capire che ogni azione dell’essere umano, soprattutto considerando che siamo in tanti, è causa di cambiamenti che danneggiano il nostro amato Pianeta? Con i libri!

Lapis edizioni porta nelle librerie un albo illustrato poetico e molto, davvero molto prezioso: Maripura e il dono dell’acqua di Chiara Carminati, con le splendide illustrazioni di Pia Valentinis. È un volume che, a mio avviso, dovrebbe trovare spazio in ogni libreria scolastica, in ogni biblioteca e in ogni casa.

Perché l’acqua è il nostro bene più prezioso e dobbiamo rendercene conto prima che sia troppo tardi.

Maripura e il dono dell’acqua

Maripura è il luogo protagonista della nostra storia. Lì le leggende diventano realtà e gli spiriti giocano assieme alle bambine. Un luogo dove i sogni possono realizzarsi e uno sbaglio può cambiare completamente il corso della storia.

A Maripura non c’era acqua, era un luogo arido, secco, in cui era difficile vivere.

Molto tempo fa, infatti, Maripura non aveva acqua. Era un paese di gente povera, che viveva di stenti. Gli abitanti coltivavano orti polverosi e i bambini si spremevano in bocca il succo acidulo delle piante grasse. Le poche bestie nei dintorni erano cotte e rinsecchite dal caldo, e l’unica benedizione per tutti erano i temporali, che scoppiavano di rado e duravano poco, per capriccio di qualche nuvola litigiosa.

Un giorno arrivò Yaku, lo spirito dell’acqua, e senza tanti complimenti si mise a giocare a morra con la piccola Samina. Quando, stanco, decise di mettersi a dormire donò a Samina e agli abitanti di Maripura la tanto amata acqua, con un avvertimento:

se qualcuno si fosse spinto a prendere l’acqua durante la notte, avrebbe perso per sempre la cosa più preziosa che possedeva.

Da quel giorno Maripura cambiò. Diventò verde e rigogliosa e i suoi abitanti finalmente scoprirono cosa significasse vivere in un luogo con acqua. Ma l’avidità, si sa, è uno dei difetti peggiori dell’uomo… tanto che un giorno Beliano, uomo ricco e insidioso, decise di rubare l’acqua, di notte.

Non intendo svelarvi il resto della storia. Posso solo anticipare che è molto intelligente, intuitiva e ricca di insegnamenti civici e morali.

Yaku, Samina e Beliano ci insegnano cos’è l’avidità, l’importanza dell’acqua e che a volte finali tristissimi possono cambiare, ma non è detto che siano indolori!

Le belle illustrazioni di Pia Valentinis

Maripura e il dono dell'acqua

Aggiungo due parole per le illustrazioni. Pia Valentinis ha realizzato tavole davvero belle, luminose, accattivanti, capaci di offrire dettagli in più alla storia, di narrare e coinvolgere il lettore. I colori cambiano a seconda del momento narrativo, le line vorticano e accelerano e i protagonisti si fondono con il paesaggio.

Perché Maripura e il dono dell’acqua non è solo la storia di alcune persone, è la nostra storia, la storia di questa Terra; la storia di connessioni sempre presenti che a volte ci ostiniamo a non vedere, ma il tempo stringe e dobbiamo attivarci tutti per cambiare abitudini.

I nostri voti

Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo

Una lettura importante

Una leggenda che si adatta perfettamente ai giorni nostri, una storia capace di insegnare e delle illustrazioni che raccontano. Da leggere!

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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