Passare il fiume: una storia di coraggio e solidarietà nell’Appennino durante la Seconda guerra mondiale
Alcuni albi illustrati sono progettati per bambini e bambine, altri abbracciano un pubblico più ampio, adulto. Per complessità delle parole, della storia ma anche delle immagini, o semplicemente perché sono densi di significati diversi, complessi, che incuriosiscono ogni età. È il caso di Passare il fiume di Alessio Torino, con illustrazioni di Simone Massi (Orecchio Acerbo editore, finalista Premio Andersen 2024 categoria Miglior Albo illustrato).
Prima di sfogliare questo albo vi consiglio di sedervi comodi, fare respiri profondi e abbandonarvi al suono delle sue parole. Poi provate e concentrarvi maggiormente sulle immagini: illustrazioni graffiate, spaccati di quotidianità uniti a più ampie panoramiche.
Passare il fiume
1944. Appennino umbro-marchigiano, Secchiano. Zona di partigiani e di resistenza. Zona di rastrellamenti dei fascisti. Qui troviamo Charlotte, una bambina ebrea con la sua famiglia. A Secchiano evidentemente non conoscono la paura perché in molti aiutano, portano il cibo, nascondono. Alcuni passano il fiume fisicamente, altri muoiono a Mauthausen.
Dalle parole alle immagini le emozioni trasmesse sono fortissime, ma soprattutto il coraggio di ogni singolo personaggio.
Filo conduttore è la fede nuziale della mamma di Charlotte, donata in segno di ringraziamento per il cibo ricevuto. Quando non hai più niente, ma ti donano la speranza, ogni oggetto diventa un simbolo da scambiare.
Un albo determinato, ma, soprattutto, un’opera che riesce a trasmettere pensieri, gesti ed emozioni, dalle parole alle illustrazioni come un continuum raro.
Ogni tavola è un’opera d’arte. Un graffio alla vita. Ogni parola è studiata, ponderata.
Nell’insieme un albo che sa catturare chi legge, trasportarlo nel passato e fargli rivivere quelle ansie e paure, ma anche la gioia della fine e la speranza.
Un esercizio utile a tutti noi che tendiamo a dimenticare troppo velocemente e a chiedere guerre inutili ragionando solo di pancia, chiudendo gli occhi.
I libri finalisti del Premio Andersen 2024
Su Libri e bambini presentiamo i testi finalisti del Premio Andersen 2024.
Finalisti miglior libro 0/3 anni
- È mio! di Yosuke Yonezu, La Margherita
- Merlino dove vai? di Eva Rasano, Pulce
Miglior libro 3/6 anni
- Agrifoglio di Matthew Cordell, traduzione di Maria Pia Secciani, Clichy
- Storie brevi di Silvia Borando, Minibombo
- Vorrei dirti di Jean-François Sénéchal, illustrazioni di Chiaki Okada, traduzione di Anselmo Roveda, Giralangolo
Finalisti miglior libro 6/9 anni
- Il teschio di Jon Klassen, traduzione di Greta Poli, Zoolibri
- Streghetta Nocciola di Phoebe Wahl, traduzione a cura della libreria Radice Labirinto, Il Castoro
Miglior libro oltre 12 anni
- Motel Calivista, buongiorno! di Kelly Yang, traduzione di Federico Taibi, Emons
Miglior libro senza parole
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I nostri voti
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Illustrazioni
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Profondo
Un albo illustrato per tutte le età per raccontare la Seconda guerra mondiale da un punto di vista diverso, nuovo. Vicino.