Lucy Maud Montgomery, la “mamma” di Anna dai capelli rossi

Rosso o verde? No, non è una domanda da rivolgere a un sospetto daltonico, bensì la transazione cromatica avvenuta nel titolo di uno dei capolavori universali della letteratura per l’infanzia: Anna dai capelli rossi, nota anche come Anna dei tetti verdi o Anna dei verdi abbaini, a seconda delle traduzioni. Meno noto ai più, forse, è il nome della sua autrice: la canadese Lucy Maud Montgomery, che come spesso accade, mise nel personaggio che l’avrebbe “perseguitata” per tutta la vita molto di sé e della propria infanzia trascorsa nella zona rurale dell’Isola del Principe Edoardo, in Canada, appunto.
I libri di Lucy Maud Montgomery
Immersa in questo vero e proprio mondo incantato, che avrebbe ispirato chiunque o quasi, Lucy inizia a scrivere molto presto, ma la storia “giusta”, e con lei la celebrità, arriveranno solo nel 1908.
La lunga vita di Anna
La saga di Anna dai capelli rossi viene raccontata in ben otto romanzi, le cui date di pubblicazione coprono circa 13 anni. Fin troppo facile, dunque, affermare, che Lucy Maud Montgomery è cresciuta fuori dalle pagine in cui Anna intanto cresceva. In effetti il racconto parte dalla nascita della protagonista, Anna Shirley, rimasta orfana di entrambi i genitori all’età di tre mesi. Di lì in avanti passa attraverso diverse famiglie in affido, fino a essere adottata dai Cuthberth, un fratello e una sorella mai sposati, che in realtà avevano scelto un maschio come aiuto nei campi, ma che restano affascinati da quella strana bambina.
L’autrice affermò di aver trovato ispirazione dalla cronaca di una famiglia cui davvero per un disguido fu assegnata una femmina al posto del maschietto richiesto, ma che alla fine decise di tenerla ugualmente. Per quanto riguarda le fattezze di Anna, la scrittrice disse di aver pensato alla modella statunitense dell’epoca, Evelyn Nesbit.
Negli otto romanzi, la vita di Anna viene come accompagnata, pagina dopo pagina, dal lettore che la vede diventare insegnante, studiare all’università, quindi innamorarsi di Gilbert e sposarlo.
Si ride e si piange, in questi romanzi inizialmente pensati per un pubblico trasversale, e si è in ansia per i problemi di maternità di Anna, fino a gioire con lei per la nascita, uno dopo l’altro, dei sei figli. La saga si conclude, infatti, con la narrazione della vita della sesta figlia, Rilla, negli anni della Prima Guerra Mondiale.
Emily, ovvero scrivere di se stessi
Se Anna è certamente un personaggio amato dal grande pubblico, c’è un’altra, tra le protagoniste uscite dalla penna di Lucy Maud Montgomery, cui l’autrice è particolarmente legata perché una sorta di suo alter ego: Emily della Luna Nuova.
La sua storia è raccontata in due romanzi posteriori a quelli di Anna; il personaggio di Emily, infatti è figlio di una scrittrice matura che inizia a guardarsi indietro ripercorrendo la propria vita e a scrivere una specie di inconsapevole autobiografia. Come Anna Emily è rimasta orfana, ma come Lucy va a vivere sulla Prince Edward’s Island e si capisce subito che ha il dono che la porterà a diventare una scrittrice.
Anche stavolta la protagonista è seguita passo passo nei passaggi dall’infanzia all’adolescenza fino all’età adulta, al matrimonio e alla realizzazione nel lavoro; il tutto condito da atmosfere più realistiche e da eventi per cui si è preso spunto dall’esperienza vera dell’autrice.
L’autobiografia di Lucy Maud Montgomery
Ma poi, nel 1917, arriva per Lucy Maud Montgomery l’occasione di scrivere davvero la propria autobiografia, senza artifici letterari né pseudonimi. A chiederle di raccontare la sua carriera di scrittrice è l’editore di una rivista femminile: il risultato va, in italiano, sotto il titolo Il sentiero alpino. La storia della mia carriera.
Foto | KindredSpiritMichael [CC BY-SA 3.0], attraverso Wikimedia Commons