Approfondimenti

Chi è stata Louisa May Alcott

Oggi conosciamo un po’ meglio Louisa May Alcott, dalla cui penna è nato quel capolavoro di Piccole donne e non solo.

La biografia di Louisa May Alcott

Louisa May Alcott nacque a Germantown (oggi parte di Philadelphia), in Pennsylvania, il 29 novembre 1832. Suo padre, Amos Bronson, era un educatore. Era seconda di quattro sorelle (Anna Bronson, Elizabeth Sewall e Abigail May, più lei, ovviamente).

Louisa May dedicò tutta la propria vita alla famiglia. Di fatto, la sostenne anche economicamente, quando il romanzo Piccole donne portò molto denaro (oltre alla fama) nelle sue casse.

Piccole donne risale al 1868, ma Louisa May Alcott aveva iniziato a essere conosciuta anche per una sua opera precedente, Hospital sketches, del 1863. Si tratta di un resoconto della sua attività di infermiera a Washington durante la guerra civile.

Morì a Boston il 6 marzo 1888, per via di colpo apoplettico. Lei era convinta di avere la meningite e infatti le sue ultime parole furono: «Non è meningite?».

Louisa May Alcott non fu solo scrittrice, comunque. Fu una suffragetta, un’abolizionista e una femminista. Crebbe in compagnia di luminari del suo tempo, come Ralph Waldo Emerson, Nathaniel Hawthorne ed Henry David Thoreau. Strenua sostenitrice del voto alle donne, fu la prima donna a registrarsi per votare a Concord, in Massachusetts.

Non solo Piccole donne

Oltre a Piccole donne, ha scritto molti romanzi che sono entrati di buon diritto tra i classici della letteratura per giovani lettrici e lettori.

In italiano abbiamo L’eredità (del 1849, ma pubblicato solo nel 1997 e tradotto da noi nel 2015), Mutevoli umori (1865, revisionato poi nel 1882), La chiave misteriosa e il segreto svelato (1867), ovviamente Piccole donne, Piccole donne crescono (1869), Una ragazza fuori moda (originale 1870), Piccoli uomini (del 1871), Gli otto cugini (1875), Rose in fiore (1876), Sotto i lillà (1878), Jack e Jill (1880) e I ragazzi di Jo (1886).

Foto | WikiCommons

Roberto Russo

Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.

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