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Lois Lowry e la prima storia di Anastasia Krupnik

Non ho mai nascosto la mia passione per Anastasia Krupnik, personaggio davvero incredibile nato dalla penna di Lois Lowry e proposto in Italia dalla casa editrice 21 lettere.

Anastasia è una ragazzina semplicemente normale. Sveglia. Brillante. Capace di farti girare la testa per il semplice fatto di esserci. Il volume che vi propongo oggi è la prima storia di Anastasia, tradotto in italiano da Luisa Rigamonti.

Ho appena terminato di leggerlo e ammetto, senza vergogna alcuna, che non sono riuscita a trattenere le risate. Chiariamoci, nella vita di Anastasia non ci sono eroi, drammi insormontabili, antipatici bulli, tragedie apocalittiche, non ci sono cattivi e nemmeno buoni.

No, la vita di Anastasia è lineare, ma assolutamente non noiosa: questo posso assicurarvelo.

Conosciamo meglio Anastasia Krupnik

Come scrivevo, Anastasia Krupnik è il romanzo introduttivo. L’autrice ci presenta questa ragazzina di dieci anni, i suoi genitori e anche la vecchissima nonna. Facciamo conoscenza della maestra e delle amiche.

Scopriamo che Anastasia è davvero brava a scrivere poesie. Tuttavia, poiché non rispetta le regole della maestra, probabilmente non l’ha nemmeno ascoltata, si prende un 3 assolutamente immeritato.

Anastasia ha la passione di fare le liste di ciò che ama e di ciò che odia dividendole in due colonne. Ma cambia anche spesso idea così sposta persone, cose ed eventi quotidianamente…

Ad esempio a inizio libro odia la maestra, ma per via di una gentile telefonata la rivaluta cancellandola dai tanto odiati.

La vita quotidiana di una bambina normale

Tra il desiderio di diventare cattolica e indossare l’abito da sposa per bambini per la Prima Comunione e l’odio per il fegato, Anastasia scopre che sta per avere un fratellino, e la cosa proprio non la rende felice.

“Immagino che starete pensando a dove mettere questo, ehm, maschietto, in questo appartamento così piccolo e affollato”, proseguì Anastasia.
“Sì”, disse suo padre con interesse. “Ci stiamo pensando. Hai qualche idea?”
“Semplice”, rispose Anastasia alzandosi in piedi. “Semplicissimo. Può avere la mia camera, dato che io sto per andarmene. Scusatemi. Devo fare i bagagli”.

Perché leggere le storia di Anastasa Krupnik

Dalle poesie all’importanza dei ricordi (e quindi al fastidio perché essendo ancora piccola non ne ha molti) fino a riflessioni davvero notevoli, Anastasia Krupnik ha la capacità di ammaliare chiunque. Le sue emozioni sono una centrifuga e nonostante i tanto odiati in realtà non porta mai rancore.

“Papà, credo che l’amore sia una delle cose più difficili al mondo da capire”.
“Aspetta di studiare le funzioni”. Suo padre stava imitando la parlata di Totò.
“Non scherzare, papà. Dico sul serio. Devo darmi da fare per procurarmi dei ricordi. Devo capire le cose”.
“Scusami. Hai ragione, Anastasia. L’amore è la cosa più difficile da capire. Forse è per questo che esistono i pittori, i musicisti e i poeti”.
“E gli ostetrici”, ridacchiò Anastasia. “Posso avere la mia paghetta? Hai trovato le decorazioni dell’albero di Natale? Hai mai avuto storie d’amore?”

Anastasia è così, come moltissimi bambini e bambine reali, riesce a farti perdere l’equilibrio, ma i suoi ragionamenti conquistano, e così tra una riflessione ad alta voce, una litigata con la mamma e una sana risata con il suo papà anche noi lettori ci ritroviamo stupiti a rivalutare moltissime certezze, paure e speranze.

Leggete Anastasia Krupnik, perché semplicemente ne vale la pena.

Review Overview

Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo

Da leggere, senza dubbio

Un romanzo da non perdere: divertente, scritto benissimo, capace di conquistare lettori di ogni età.

User Rating: 4.75 ( 1 votes)

Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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