In fuga con la flebo: un’avventura straordinaria di amicizia e sopravvivenza
La malattia, la paura, l’ospedale, le punture, i medicinali, la flebo… spaventano gli adulti. Figuriamoci i bambini e le bambine. Nonostante medici, infermieri e volontari facciano davvero di tutto per rendere la degenza meno spaventosa, l’ambiente stesso dell’ospedale è lontano da tutto ciò che un bambino si aspetta dalla vita.
Perché l’infanzia è benessere, ma non per tutti.
In fuga con la flebo di Josephine Mark (traduzione di Melania Traini, Valentina edizioni, finalista Premio Andersen 2024, categoria Miglior libro a fumetti), affronta con un coraggio incredibile il difficile momento della malattia, scomodando lupi, conigli e addirittura orsi, per raccontare il coraggio di ogni bambino e di chi si prende cura di loro.
Un fumetto ironico ma anche molto amaro, capace di strappare sorrisi e speranza, ma di raccontare anche dettagli difficili da accettare.
In fuga con la flebo
Josephine Mark chiede aiuto a un coniglietto e a un lupo per dare vita a una rocambolesca fuga da cacciatori. Lo fa in compagnia di una flebo. Avete capito bene: il roditore è malato ed è proprio nell’ospedale degli animali del bosco che i due si incontrano per la prima volta.
Tra un burrone e un fiume, un camioncino e una motocicletta, i nostri diventano sempre più inseparabili, mentre il roditore è sempre più stanco e perde tutti i peli… ma la cura è chiara e il lupo segue tutte le indicazioni per guarire il nuovo amico.
Un segno pulito, una narrazione dinamica e fluida, un messaggio chiaro e profondo. Non c’è nulla di banale in questo libro a fumetti: ogni dettaglio è fondamentale, ogni personaggio ha una storia da raccontare.
Un fumetto colmo di affetto e di attenzione per i piccoli eroi che ogni giorno devo combattere un nemico troppo codardo per farsi vedere, che faticano a capire il perché di tanti aghi e capiscono gli occhi colmi di preoccupazione di chi si prende cura di loro. Ma si affidano. E amano.
E anche noi come il lupo vorremmo prenderli per mano e aiutarli a correre via. Con la flebo.
I vincitori del Premio Andersen 2024
Su Libri e bambini trovi le recensioni dei libri che si sono aggiudicati il Premio Andersen 2024.
- Miglior libro 0/3 anni: Eva Rasano, Merlino dove vai?, Pulce edizioni.
- Miglior libro 3/6 anni: Matthew Cordell, Agrifoglio, traduzione di Maria Pia Secciani, Edizioni Clichy.
- Miglior libro 6/9 anni: Edward Van de Vendel e Anoush Elman, Misha. Io, i miei tre fratelli e un coniglio, illustrazioni di Annet Schaap, traduzione di Laura Pignatti, Sinnos.
- Miglior libro 9/12 anni: Dave Eggers, Lo strambo trasloco della magione Miller, illustrazioni di Júlia Sardà, traduzione di Giulia Rizzo, L’ippocampo Edizioni.
- Miglior libro oltre i 12 anni: Jenny Jägerfled, Grande, bro!, traduzione di Laura Cangemi, Iperborea.
- Miglior libro oltre i 15 anni: Jean-Claud van Rijckeghem, Testa di ferro, traduzione di Olga Amagliani, Camelozampa.
- Miglior libro di divulgazione: Elisa Lauzana e Irene Lazzarin, La camera buisssima, Quinto Quarto.
- Miglior libro fatto ad arte: Anne Brouillard, Viaggio d’inverno, Orecchio Acerbo.
- Miglior albo illustrato: Kiyo Tanaka, La cosa nera, traduzione a cura della redazione, Topipittori.
- Miglior libro senza parole: Issa Watanabe, Kintsugi, Logosedizioni.
- Miglior libro a fumetti: Ximo Abadía, Khat. Storia di un rifugiato, traduzione di Loredana Serratore, Il gatto verde.
- Miglior libro mai premiato: Antje Damm, Fammi una domanda!, traduzione di Francesca Pamina Ros, Il Leone Verde.
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I nostri voti
Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo
Un modo diverso per raccontare la malattia
Un racconto dolcissimo e realistico, capace di scuotere sentimenti ma anche di dare speranza.