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Stans, una ragazza coraggiosa nell’esercito di Napoleone

Cosa rende un romanzo un bel romanzo? Credo che gli ingredienti siano diversi: la storia sicuramente, ma anche l’abilità di scrittura, i personaggi, i dettagli, i dialoghi… Un bel romanzo cattura e conquista i lettori e riesce a portarli nell’ambiente descritto per immedesimarsi e rendere personale ogni sfumatura.

Non stupisce quindi la vittoria di Testa di ferro di Jean-Claude van Rijckeghem (traduzione di Olga Amagliani, Camelozampa editore) al Premio Andersen 2024 nella Categoria Miglior Libro oltre i 15 anni. Un romanzo denso di storia, avventura e colpi di scena.

Testa di ferro

Siamo nel 1808, nel pieno delle guerre napoleoniche, della fame e della peste.

La nostra storia parte dal Belgio, in casa di due fratelli: Stans una ragazza diciottenne colma di vita e dalla lingua lunga, e Pier un ragazzino decisamente immaturo ed egoista.

Il padre è un inventore e ha diversi debiti da saldare, la madre è tradizionalista con i figli anche se nasconde anche lei scelte ardite del passato.

Un giorno il padre decide che la figlia deve sposare un suo vecchio amico; in cambio questi pagherà i suoi debiti e lo aiuterà a realizzare un nuovo progetto: un cannone per l’Imperatore. Peccato che l’amico sia davvero vecchio e che la ragazza dopo i primi mesi di matrimonio forzato decida di scappare. Fuggire. Andare in guerra vestita da uomo piuttosto che soccombere sotto l’alito fetido del consorte.

Detto, fatto. Stans non è certo una donna che perde tempo: trova un soldato restio a partire, si sostituisce a lui e si arruola tra i soldati semplici delle truppe di napoleone.

Pier è costretto a lasciare la scuola perché il marito della fuggitiva si rifiuta di continuare ad aiutare la sua famiglia. Così parte a sua volta con un personaggio davvero discutibile per ritrovare Stans riconsegnarla al marito offeso e riprendere i propri studi. Della vita altrui non è interessato.

In questa cantina è buio pesto e l’unico rumore è il ticchettio di qualche goccia d’acqua. Mi spoglio. Indosso i pantaloni dell’infanteria, ma non mi vanno bene.
Maledizione, penso, mi tocca pure andare a cambiarli.
Poi però mi accorgo che ho messo i pantaloni al contrario. Scoppio a ridere. Mi infilo i pantaloni nel modo giusto e spingo un calzino nel punto dove un uomo ha il suo coso. Ispeziono il pezzo di stoffa che mi avvolge il seno e gli dico di stare al suo posto. Mi metto la giacchetta e vedo che i bottoni sono a destra dell’occhiello invece che a sinistra. Chiudo la giacca.

Ma non tutto va come pianificato…

Testa di ferro è il soprannome che danno i soldati a Stans, sullo sfondo un’Europa devastata dalla guerra e dalla violenza. Battaglie e duelli. Amanti e sorrisi. Ma anche tante lacrime e paura.

Le voci dei protagonisti

Il romanzo si articola tramite le due voci dei protagonisti, Stans e Pier, i loro sentimenti ed emozioni. Il periodo è duro, le speranze ridotte, sopravvivere sembra l’unico obiettivo. Ma i due ragazzi si dimostrano tenaci e vivi come pochi, capaci di affrontare insidie e di crescere. Di scoprire nuove realtà e di concedersi altre opportunità.

“E vedi di tornare sano e salvo” aggiunge la mamma.
“Mamma” sospiro.
Poi, di colpo, la mamma mi dà un ceffone. Rozeken e Mondje si spaventano. La guancia mi brucia. Quante botte mi sto prendendo negli ultimi tempi. Sento spuntare una lacrima.
Mia madre mi punta l’indice contro e dice: “Così non ti scordi di tornare sano e salvo“.

Scritto in maniera impeccabile, Testa di ferro prosegue per oltre 400 pagine con un ritmo incalzante, impossibile annoiarsi, riuscendo a intrecciare diversi elementi cari agli adolescenti: storia, avventura e amore. Una lettura piacevole, capace di stimolare la fantasia e di portarci in luoghi e tempi nuovi, da conoscere e immaginare.

I vincitori del Premio Andersen 2024

Su Libri e bambini trovi le recensioni dei libri che si sono aggiudicati il Premio Andersen 2024.

  • Miglior libro 0/3 anni: Eva Rasano, Merlino dove vai?, Pulce edizioni.
  • Miglior libro 3/6 anni: Matthew Cordell, Agrifoglio, traduzione di Maria Pia Secciani, Edizioni Clichy.
  • Miglior libro 6/9 anni: Edward Van de Vendel e Anoush Elman, Misha. Io, i miei tre fratelli e un coniglio, illustrazioni di Annet Schaap, traduzione di Laura Pignatti, Sinnos.
  • Miglior libro 9/12 anni: Dave Eggers, Lo strambo trasloco della magione Miller, illustrazioni di Júlia Sardà, traduzione di Giulia Rizzo, L’ippocampo Edizioni.
  • Miglior libro oltre i 12 anni: Jenny Jägerfled, Grande, bro!, traduzione di Laura Cangemi, Iperborea.
  • Miglior libro oltre i 15 anni: Jean-Claud van Rijckeghem, Testa di ferro, traduzione di Olga Amagliani, Camelozampa.
  • Miglior libro di divulgazione: Elisa Lauzana e Irene Lazzarin, La camera buisssima, Quinto Quarto.
  • Miglior libro fatto ad arte: Anne Brouillard, Viaggio d’inverno, Orecchio Acerbo.
  • Miglior albo illustrato: Kiyo Tanaka, La cosa nera, traduzione a cura della redazione, Topipittori.
  • Miglior libro senza parole: Issa Watanabe, Kintsugi, Logosedizioni.
  • Miglior libro a fumetti: Ximo Abadía, Khat. Storia di un rifugiato, traduzione di Loredana Serratore, Il gatto verde.
  • Miglior libro mai premiato: Antje Damm, Fammi una domanda!, traduzione di Francesca Pamina Ros, Il Leone Verde.

Disclaimer. Su alcuni dei titoli linkati in questo articolo, Libri e bambini ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi per l’utente finale. Potete cercare gli stessi articoli in libreria, su Google e acquistarli sul vostro store preferito.

I nostri voti

Storia
Leggibilità
Prezzo

Ben scritto

Un romanzo per adolescenti che riesce a intrecciare storia e avventura in maniera fluida, mai banale.

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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