Grande, bro! Måns e Mikkel, due skater uniti dall’amicizia e dalla ricerca di sé
Quali sono le cose fondamentali della vita? Perché ci focalizziamo solo su alcuni aspetti, giudicandoli, mentre tralasciamo altri dettagli? Per quale motivo tendiamo a dire agli altri cosa devono fare ed essere?
Grande, bro! di Jenny Jägerfeld (traduzione di Laura Cangemi, Iperborea editrice, vincitore Premio Andersen 2024 Categoria Miglior libro oltre i 12 anni), è un romanzo di formazione che dovrebbe venire letto da chiunque: ragazzi, adulti e anche vecchi. Perché se continuiamo a demonizzare l’ignoto prima o poi andiamo a sbattere e il rischio di farci molto male, come società, è davvero elevato.
Capire, invece di giudicare; accettare, invece di ostracizzare. Potremmo partire da qui, ma senza fare prediche infinite o dare lezioni di vita Jenny Jägerfeld riesce a presentarci un volume leggero, fresco, come lo è l’adolescenza, eppure profondo e unico.
Grande, bro!
Måns è un normale dodicenne di Stoccolma. Ama andare in skate, tende a farsi male ribaltandosi, non sopporta avere la babysitter perché ha dodici anni e si ritiene grande e maturo per affrontare il mondo. Normalissimo.
Incontriamo Måns e sua mamma durante una trasferta di qualche mese a Malmö. Mamma deve lavorare, fa la doppiatrice di cartoni animati; Måns ha bisogno di cambiare aria. Papà rimane a Stoccolma. All’inizio sembra una decisione da adulti, ragionevole e saggia, ma leggendo iniziamo a capire che il tutto è molto più complicato di come sembra.
A Malmö, Måns incontra Mikkel, un altro dodicenne scatenato amante degli skate. Un fratello, un BRO!
Tra ferite di guerra, cadute dallo skate, amicizie, gelati, babysitter non affidabilissime, mamme arrabbiate tutto procede abbastanza normalmente.
Il racconto è esilarante anche grazie all’utilizzo della prima persona singolare: il punto di vista di un dodicenne è da sempre frizzante.
Ma… non tutto è come sembra, anche se a dire il vero quello che sembra pare già complicato così com’è.
Papà è rimasto a casa perché non riesce ad accettare la realtà. Måns se ne è andato da Stoccolma perché ha bisogno di un attimo di tregua per se stesso. Mikkel non conosce la verità e quando lo scopre il suo primo istinto è fuggire, da una bugia, un non detto, una incomprensione. Ma i migliori amici lo sono proprio perché alla fine capiscono, tornano, e rimangono.
L’amicizia, lo skate e il coraggio di essere se stessi
Il segreto è davvero così sconvolgente? Probabilmente sì se tutta la società lo vive come tale… Måns è una ragazza, sul passaporto e fino a poco tempo fa lo era, ma oggi Måns si sente un maschio, è un maschio, vive come un maschio. Lui non ha dubbi in merito. I dubbi li hanno solo gli altri.
Già, Michelle. Adesso lo sapete, il mio nome di battesimo. Non so cosa ne pensate voi, ma secondo me era più che altro lui a essere confuso. Poi invece è diventato triste. Tristissimo. Piangeva per me e cose così, perché diceva che avrei avuto una vita difficilissima, che sarei stato bullizzato e non avrei trovato lavoro. Cioè, scusate, non ci capisco niente. Perché non avrei dovuto trovare lavoro? Che lavori ci sono che non si possono fare se si ha la vagina invece del pene? È abbastanza raro che la professione in sé si eserciti con il pene, no? Si guida un autobus con il pene? Si contano i soldi con il pene? Si scrive con il pene? Non saprei, ma ho l’impressione che le MANI siano più importanti.
E con questo lucido passaggio del libro vi lascio le mie 5 stelle, perché non credo che si possa riassumere in maniera più diretta e chiara quanto siamo folli.
Un romanzo spumeggiante, adatto all’età a cui viene proposto, capace di affrontare un tema così complesso in maniera leggera ma mai banale. Da leggere.
I vincitori del Premio Andersen 2024
Su Libri e bambini trovi le recensioni dei libri che si sono aggiudicati il Premio Andersen 2024.
- Miglior libro 0/3 anni: Eva Rasano, Merlino dove vai?, Pulce edizioni.
- Miglior libro 3/6 anni: Matthew Cordell, Agrifoglio, traduzione di Maria Pia Secciani, Edizioni Clichy.
- Miglior libro 6/9 anni: Edward Van de Vendel e Anoush Elman, Misha. Io, i miei tre fratelli e un coniglio, illustrazioni di Annet Schaap, traduzione di Laura Pignatti, Sinnos.
- Miglior libro 9/12 anni: Dave Eggers, Lo strambo trasloco della magione Miller, illustrazioni di Júlia Sardà, traduzione di Giulia Rizzo, L’ippocampo Edizioni.
- Miglior libro oltre i 12 anni: Jenny Jägerfled, Grande, bro!, traduzione di Laura Cangemi, Iperborea.
- Miglior libro oltre i 15 anni: Jean-Claud van Rijckeghem, Testa di ferro, traduzione di Olga Amagliani, Camelozampa.
- Miglior libro di divulgazione: Elisa Lauzana e Irene Lazzarin, La camera buisssima, Quinto Quarto.
- Miglior libro fatto ad arte: Anne Brouillard, Viaggio d’inverno, Orecchio Acerbo.
- Miglior albo illustrato: Kiyo Tanaka, La cosa nera, traduzione a cura della redazione, Topipittori.
- Miglior libro senza parole: Issa Watanabe, Kintsugi, Logosedizioni.
- Miglior libro a fumetti: Ximo Abadía, Khat. Storia di un rifugiato, traduzione di Loredana Serratore, Il gatto verde.
- Miglior libro mai premiato: Antje Damm, Fammi una domanda!, traduzione di Francesca Pamina Ros, Il Leone Verde.
Disclaimer. Su alcuni dei titoli linkati in questo articolo, Libri e bambini ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi per l’utente finale. Potete cercare gli stessi articoli in libreria, su Google e acquistarli sul vostro store preferito.
I nostri voti
Storia
Illustrazioni
Leggibilità
Prezzo
Da leggere
Un romanzo sull’amicizia e sull’accettazione, sull’ignoranza e sulla capacità dei più giovani di andare oltre e vedere solo ciò che è importante.