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I tre funerali del mio cane: spiegare ai più piccoli la morte degli animali

Quando muore un amico animale è sempre una tragedia famigliare. Che sia un cane, un gatto, una tartaruga, un criceto… nel momento in cui diventa parte della famiglia lasciarlo andare è fonte di un dolore davvero difficile da gestire. Se poi, l’animale è anche compagno di giochi allora il dramma raggiunge vette insopportabili.

Alcuni genitori raccontano bugie per proteggere i bambini dalla cruda realtà. Così i gatti scappano, scelgono altre famiglie, semplicemente se ne sono andati, e i cani si perdono, con buona pace del loro proverbiale istinto e fiuto. Altri genitori, invece, preferiscono affrontare insieme il momento sicuramente doloroso ma parte della vita.

I tre funerali del mio cane di Guillaume Guéraud (traduzione di Flavio Sorrentino, Biancoenero edizioni, finalista Premio Andersen categoria miglior libro 9/12 anni), riesce a raccontare questo momento in una modalità totalmente nuova. Divertente nonostante lo sfondo triste. Pagina dopo pagina cattura l’attenzione dei giovani lettori conquistandoli e rendendoli protagonisti di un fatto che, seppur normale, ha bisogno di tanto, tantissimo, coraggio per venire superato.

Non pensavo che sarebbe morto. Non immaginavo neanche che potesse morire.
E io lo so che la morte esiste, sono grande abbastanza per saperlo.
Ma non avevo idea che potesse accadere a lui…

I tre funerali del mio cane

I tre funerali del mio cane

“Babino è morto…”, inizia così I tre funerali del mio cane. In maniera brutale ci mette di fronte a un fatto compiuto.

Il cane di Nemo è morto, investito da una macchina. Non si trattava di un cane piccolino, no: Babino era un cane grosso, forte, che non aveva paura di nulla. Ed è stato investito davanti al supermercato.

Cosa si fa quando muore un cane?

Si fa un funerale… può apparire ovvio, ma i giovani protagonisti di questa storia scopriranno che non è affatto semplice seppellire un cane, tanto che dovranno farlo per ben tre volte.

Un tema difficile ma da affrontare

L’autore affronta un tema molto difficile senza nascondere nulla al lettore. Non ci sono sinonimi né emozioni attutite, rime o canzoni, similitudini o modi di dire. La morte viene presentata esattamente per quello che è: un evento doloroso capace di farci stare male, molto male, di scatenare emozioni forti e incomprensibili. Ma, e qui secondo me sta l’aspetto geniale del romanzo, Guillaume Guéraud riesce a donare leggerezza, a far sorridere, e a immaginare situazioni grottesche (anche se tra le lacrime) a descrivere l’amicizia (quella tra un bambino e il suo amico cane), e tra bambini che vogliono stare vicini all’amico che soffre, provando empatia, forse per la prima volta, nei suoi confronti.

Così tra Nemo, la sua sorellina e i suoi compagni di scuola Giulio, Nadir, Morgana, si aprono dialoghi frizzanti, a volte divertenti, mai scontati, capaci di dare originalità e realismo a ogni attimo di questo momento.

Un libro che tratta un tema spesso allontanato dai bambini, e dai loro genitori, ma che a mio avviso apre a moltissime riflessioni da fare assieme o in solitudine, da condividere o tenere per se stessi. Riflessioni che fanno crescere.

I libri finalisti del Premio Andersen 2021

Su Libri e bambini presentiamo i testi finalisti del Premio Andersen 2021.

Finalisti miglior libro 0-6 anni

Finalisti miglior libro 6-9-anni

Finalisti miglior libro 9-12 anni

Finalisti miglior libro oltre i 12 anni

Finalisti miglior libro senza parole

Review Overview

Storia
Leggibilità
Prezzo

Utile

La morte di un cane è un trauma ma è anche vita: riuscire a descriverla dando il giusto peso a realtà e emozioni, un talento raro.

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Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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