La Giornata della Memoria: come spiegarla ai bambini

In questo periodo dell’anno la memoria riprende a funzionare, o meglio dovrebbe riprendere, e ci riporta a quei terribili momenti della seconda guerra mondiale. Vengono riproposti film e libri, il mercato ci offre novità, e le città illustrano eventi.
Personalmente ho il sospetto che la faccenda ci stia sfuggendo di mano. Se da un lato chiedere di ricordare è dovuto, ritengo che non basti un giorno. Purtroppo tendiamo a rilegare nell’oblio gli eventi più drammatici di quel periodo e, inevitabilmente, li affrontiamo solo a gennaio, quando la Giornata della memoria ci inchioda nel qui e ora, perché ci rendiamo conto che nulla è passato, nulla è dimenticato, tutto è ancora presente, forte, destabilizzante.
Eppure, ho anche la netta sensazione che oramai questo periodo dell’anno sia diventato un “mercato”, un momento sfruttato a dovere per guadagnare. Questo non è di per sé un male. Anzi, sono tantissimi i libri, per adulti e bambini, e i film, che riescono in maniera sublime a farci ricordare. Semplicemente mi piacerebbe che iniziassimo ad affrontare l’argomento come un percorso graduale, soprattutto per i bambini, non come una giornata isolata.
Soprattutto per i bambini, scrivevo, perché le emozioni che questo pezzo di storia porta con sé sono talmente forti e dense che possono destabilizzare chiunque. Molti bambini non hanno mai affrontato l’argomento a scuola, perché semplicemente non presente nel programma scolastico, non conoscono i fatti. Come possiamo pretendere, allora, che capiscano a fondo cosa è accaduto, perché è così importante ricordare, per quale motivo ogni anno il mondo si ferma per dare valore alla memoria?
Tre libri per bambini ottimi per la Giornata della memoria
Ogni cosa a suo tempo, potrebbe obiettare qualcuno. Ma alcuni libri per bambini riescono a trasmettere quella paura, quel terrore, senza però sconvolgere le emozioni dei piccoli lettori, che certo non possono essere pronte, pronte a stare di fronte a tanto male. È il caso, ad esempio di Il ciliegio di Isaac, di Lorenza Farina, un libro utile per iniziare a esplorare, a fare domande, e un aiuto concreto per i genitori che vacillano di fronte ai perché dei bambini.
Altro esempio di libro che, a mio avviso, ha centrato il bersaglio con dolcezza e verità è Fino a quando la mia stella brillerà di Daniela Palumbo e Liliana Segre. Il volume racconta il cambiamento, dalla normalità quando il noi e loro non veniva nemmeno percepito dal bambino fino al giorno che vede Liliana, la protagonista della storia, emarginata dalla sua quotidianità, dai giochi, dalle risate …. Liliana a tredici anni viene deportata ad Auschwitz, e questa è la sua storia.
I ricordi dei nonni forse si stanno sbiadendo, ma grazie ai libri possiamo raccoglierli e tramandarli è il caso di Che storia!, di Lia Tagliacozzo, che vede un gruppo di bambini incuriositi dalle immagini di un documentario dove ci sono delle persone molto magre e vestite di stracci. E il nonno prova a raccontare, con parole sue, con parole vere.
Il dovere di ricordare
Per concludere, se da un lato ricordare è un dovere, dall’altro non dimentichiamoci che i nostri bambini e ragazzi vivono un presente completamente differente, per fortuna (anche se il clima d’odio che stiamo vivendo in questi ultimi anni non ci sta certamente facendo onore), e devono avere gli strumenti per gestire qualsiasi carico di emozioni. Quindi coinvolgerli è giusto, così come dar loro informazioni e renderli cittadini attivi del presente, comprendendo il passato, ma cerchiamo di dar loro i mezzi per sostenere, capire, e stare di fronte a queste memorie che non gli appartengono.