La tua migliore amica Anne: Jacqueline van Maarsen racconta Anne Frank

Non credo che Anne Frank volesse diventare così famosa. Probabilmente vivere la sua vita serenamente, crescere… ecco, questo sì a mio avviso era il suo sogno. La conosciamo grazie al suo diario, alle sue parole, così uniche proprio perché graffianti testimonianze di un passato terribile. E sempre grazie a quelle pagine conosciamo Jacqueline van Maarsen, sua grande amica prima di nascondersi al mondo. Amica che, per sua ammissione, ha parlato poco di Anne, perché il ricordo la faceva soffrire. E forse proprio per questo che oggi il suo libro La tua migliore amica Anne (traduzione di Anna Patrucco Becchi, Edizioni San Paolo) ha un sapore ancora più prezioso: leggendolo si ha davvero l’impressione di venire a conoscenza di un segreto custodito nel suo cuore, ma ora pronto a venire descritto al mondo.

Jacqueline van Maarsen ci racconta la sua storia inevitabilmente intrecciata a quella di Anna Frank. Ma sono suoi i pensieri, le domande e le paure di quei terribili anni, ricordi di un’infanzia, inizialmente davvero felice, brutalmente interrotta da una guerra e da un odio che fatichiamo a comprendere, e in molti ad accettare, ancora oggi.
Dobbiamo ringraziare Jacqueline van Maarsen per questo testo, perché non credo sia stato facile pubblicare fatti così intimi, aprire le porte del proprio passato per accoglierci in quell’inferno.
La tua migliore amica Anne
Jacqueline è una bambina quando il mondo sembra impazzire. Non capisce, coglie sussurri e paure, ma gli adulti non spiegano, probabilmente perché loro per primi non riescono a trovare le parole:
Si vedono le persone stare lì a guardare. Non fanno niente e non aiutano gli ebrei che vengono presi a calci e pugni. Questo è dunque l’antisemitismo, capisco di colpo.
Una bellissima bambola, regalo del suo compleanno, si confonde con i fatti che la travolgono pochi anni dopo. Eppure nonostante le persone inizino a sparire, fuggire, e l’intolleranza riempie strade e scuole, Jacqueline dimostra tutta la proprio gioia nei confronti della vita e dell’amicizia, tanto da presentarci la sua amica Anne come una incredibile normale migliore amica, con pregi e difetti.
I bambini ebrei vengono separati da quelli non ebrei. Anche Rivka, che è in classe con me, deve andare al Liceo Ebraico. C’è anche Carla. Non sapevo fosse ebrea. E lei non sapeva di me. Non avevamo mai parlato di questo argomento. Eravamo semplicemente delle bambine olandesi, proprio come tutti gli altri compagni che frequentano la nostra scuola. Ora siamo diventate un gruppo separato. Siamo rimaste le stesse, eppure gli altri pensano che siamo diventate diverse.
Conosciamo Jacqueline, conosciamo meglio Anne Frank
Parole dure, perché sappiamo appartenere a una bambina, ma così vere che non possiamo smettere di leggerle. Assieme a Jacqueline conosciamo Anne, la sua famiglia e anche il suo gatto, famiglia che Jacqueline crede al sicuro in Svizzera. Scoprirà solo anni dopo l’amara realtà. Ma conosciamo anche l’orrore e la paura, paura di non rivedere più le persone a cui si è voluto bene da sempre. Scopriamo che Jacqueline si è salvata grazie a una mamma molto caparbia e cattolica, anche se continuiamo a non riuscire a vedere una sola ragione in quello che è stato.
Un bel libro, da leggere e far leggere, scritto con parole semplici, che catturano il lettore. Un libro che ci fa scoprire Il diario di Anne Frank sotto un’altra luce, ci permette di conoscere quel terribile momento storico nonostante sia decisamente più facile continuare a far finta di niente.
Review Overview
Storia
Leggibilità
Prezzo
Una testimonianza imperdibile
La migliore amica di Anne Frank, Jacqueline, ci racconta la propria storia, narra di Anne ma anche dei suoi cugini, zii, amici, della sua paura e della sua gioia di vivere.