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Chris Priestley e le terrificanti storie di zio Montague

Le terrificanti storie di zio Montague di Chris Priestley sono una serie di racconti dedicati ai ragazzi che amano il genere horror.

Edgar è un ragazzino a cui piacciono le storie di paura che gli racconta suo zio Montague. Ogni volta che ne ha l’opportunità va a casa dello zio per ascoltarlo narrare. Una fredda sera invernale Edgar, quindi, si reca dallo zio Montague che inizierà a raccontargli terrificanti storie, una dietro l’altra.

La casa di zio Montague si trovava al di là di un piccolo bosco. Per raggiungerla occorreva percorrere un sentiero che si snodava tra gli alberi come un serpente nascosto nella macchia e, sebbene il sentiero fosse abbastanza breve e il bosco per nulla estero, ogni volta quel tratto di strada si rivelava più lungo di quanto mi aspettassi.

Avevo preso l’abitudine di andare a far visita a mio zio durante le vacanze. Ero figlio unico e i miei genitori non erano a loro agio con dei bambini tra i piedi. Mio padre faceva del suo meglio: mi metteva una mano sulla spalla e mi indicava una moltitudine di cose ma, esaurite quelle, veniva sopraffatto da una sorta di cupa malinconia, così usciva di casa e andava a caccia da solo per ore. Mia madre era di indole nervosa e non riusciva a rilassarsi in mia compagnia: balzava in piedi emettendo un gridolino ogni volta che mi muovevo, puliva e lucidava tutto quello che toccavo o su cui mi sedevo.

«È un tipo strambo», disse un giorno mio padre a colazione.

«Chi?», chiese mia madre.

«Zio Montague», rispose.

«Già», convenne. «Proprio strambo. Edgar, cosa fate tutto il pomeriggio quando vai a trovarlo?».

«Mi racconta delle storie», dissi.

Le terrificanti storie di zio Montague

Le terrificanti storie di zio Montague

Un filo conduttore semplice però reale che ci porta di paura in paura, fino ad ascoltare la storia più particolare di tutte, quella dello stesso zio Montague.

Abbiamo, così, un totale di dieci storie sempre con protagonisti dei bambini che, bisogna dirlo, non sono proprio dei bravi bambini. Fantasmi, demoni, streghe si muovono in questi racconti, ammantati di un’aria vittoriana che fa sì che anche chi legge si ritrovi a essere un po’ inquieto.

Un ragazzo che, incurante degli avvertimenti, insiste nel voler salire su un olmo; porte che sembrano non aprirsi su nessuna stanza; offerte mostruose date a un amico speciale (questa storia, Le offerte, è quella che mi è piaciuta di più per il senso di paura che continua anche quando si è terminato di leggerla); un demone che ti sussurra nelle orecchie; un ragazzo che si mette di impegno a spaventare un’anziana signora; un giovane seguito da una strana presenza lungo un sentiero che piano piano sparisce… Questi sono alcuni dei racconti che Edgar ascolterà da suo zio, mentre fuori nevica sempre più forte…

Pur non essendo molto esplicite le storie di zio Montague finiscono con l’essere inquietanti, e questo è uno dei pregi di questo libro che, pur essendo per ragazzi dai dodici anni in poi, può piacere a quanti amano i testi ben scritti in genere.

Le illustrazioni

https://www.youtube.com/watch?v=V2PY3X4WTKM

Oltre alle storie, il libro Le terrificanti storie di zio Montague è illustrato con immagini di David Roberts, immagini in bianco e nero che accompagnano il testo alla perfezione, facendo intuire quello di cui si leggerà e, in maniera molto sottile, dando un volto alla paura descritta dalle parole di Chris Priestley.

L’autore (1958) è inglese. Formatosi come illustratore, ha iniziato ben preso a scrivere storie sue. Oltre a queste storie del terrore, Priestley ha lavorato al ciclo Tom Marlowe Adventure, in cui narra le peripezie di Tom Marlowe, ragazzino quindicenne nella Londra del 1715 che vivrà avventure inquietanti. La versione italiana de Le terrificanti storia di zio Montague è tradotta da Chiara Manfrinato.

Roberto Russo

Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: «Nulla che sia umano mi è estraneo» (Terenzio) e «Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo» (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, collabora con alcune testate online e tanto tempo fa ha pubblicato un racconto con Mondadori.

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