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Il bambino, la volpe e il buio: Guido Quarzo scrive una storia per affrontare le proprie paure

Non so se capita anche a voi, ma qui spesso in momenti di apparente tranquillità i bambini se ne escono con laconici: “Mamma, ma ai tuoi tempi…”. Ed è l’inizio della fine. Scherzo, ovviamente, ma sono approcci che destabilizzano alquanto. In sintesi: ti fanno sentire vecchio.

Però se ci mettiamo nei panni dei bambini dovrebbe apparirci chiaro che se una cabina telefonica appartiene a un passato oramai dimenticato semplicemente perché non l’hanno mai vista, i nostri tempi, anche se non molto distanti dai loro, sono infinitamente passati.

Raccontare quei tempi e contemporaneamente attirare la loro attenzione è una dote rara, perché annoiare le loro sempre attive menti e di conseguenza perderli in luoghi sconosciuti è un attimo. A meno che non si decida di piazzare qualche alieno o mago nel mezzo del racconto, ma in questo caso ci allontaniamo dai tempi, qualsiasi essi siano.

Il bambino, la volpe e il buio
Guido Quarzo, Il bambino, la volpe e il buio

Il bambino, la volpe e il buio di Guido Quarzo (Edizioni San Paolo, candidato al premio Strega ragazzi e ragazze 2021, categoria 6+) riesce a narrarci una storia dal sapore “antico” (non molto a ragion del vero, ma probabilmente molti bambini li potrebbero definire tempi improbabili talmente sono passati ai loro occhi), garantendo un ritmo narrativo sempre veloce e coinvolgente.

Il bambino, la volpe e il buio

Il romanzo racconta di campagna e di nonni, di piccoli paesi e di galline, di erba da raccogliere per i conigli e di volpi.

Ha un sapore magico che fino alla fine non viene svelato, e grazie a un talento narrativo indiscusso riesce a tramutare la calma della campagna in una avventura unica.

Protagonista è Nino un bambino di nove anni in vacanza dai nonni materni. Una grande casa lo accoglie ogni estate, colma di angoli bui e misteri da svelare. Ma il più grande mistero è quello della volpe assassina! Anzi, della volpe che fa la volpe e uccide le galline, anche se potrebbe non trattarsi una volpe.

Ogni volta che Nino avvicinava una manciata di erba alle gabbiette, i conigli schiacciavano il muso contro la griglia metallica, i nasi frementi, le labbra in continuo movimento.

Nessun coniglio aveva un nome: erano lì per essere mangiati e non si può mangiare una bestia alla quale hai dato un nome.

Così Nino li chiamava tutti Muso. Gli sembrava un nome adatto a qualunque coniglio: «Muso Muso Muso…» chiamava.

E quelli sembrava proprio che rispondessero al suo richiamo, da come saltellavano (uno due tre) a rendersi l’erba che lui distribuiva a manciate.

Ricapitolando, tutto il paese è in fermento per la comparsa di una volpe, anche se bisogna aspettare che la volpe uccida le galline del sindaco perché qualcuno si decida a fare qualcosa.

Affrontare le proprie paure

Cercando questa volpe, Nino affronta paure e scopre di avere un coraggio davvero inaspettato; ma soprattutto riesce a coinvolgere il lettore fino a sospenderlo nel tempo, come cullato da eventi apparentemente lontani ma vicini a ognuno di noi.

Nino quella mattina pensava che andare a comprare il pane non fosse una faccenda da uomini, come invece andare a caccia di volpi o guardar passare il treno.

Però un poco se ne pentì, di non aver accompagnato la nonna in paese, perché lei, di ritorno dalla panetteria, tutta eccitata portò la notizia della strage: durante la notte una volpe era entrata nel pollaio del sindaco e aveva fatto una scorpacciata di galline.

Il sindaco era il sindaco e le sue galline contavano molto di più di quelle del nonno, almeno così si disse in casa.

Tante avventure ne Il bambino, la volpe e il buio

Una storia, molti significati e tante avventure. Leggendo il libro Il bambino, la volpe e il buio mi sono ritrovata a fare il tifo per Nino e per la sua forza di volontà. Ho ammirato la pratica grazia della nonna e la testardaggine del nonno. Leggendo mi sono ritrovata nella mia casa da bambina, colma di stanze buie e angoli da esplorare, di avventure e cantine che mi terrorizzavano. E i ragni.

Sono tornata alla mia infanzia e ho scoperto nuove storie da raccontare…

Premio Strega ragazzi e ragazze 2021

Su Libri e bambini presentiamo i testi in gara per il Premio Strega ragazzi e ragazze 2021.

Miglior libro d’esordio

Categoria 6+

Categoria 8+

Categoria 11+

Anna Fogarolo

Anna Fogarolo è consulente per le attività di Ufficio Stampa, Content & Community Manager, Web Relation e Digital PR specialist. In passato ha svolto l'attività di fotogiornalista per le maggiori testate italiane e ha scritto contenuti per alcuni noti portali e network. Con le Edizioni Erickson ha pubblicato «Do you speak Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network» e «Il web è nostro. Guida per ragazzi svegli», testo presentato alla seconda edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi.

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